Davanti alla Corde d’Assise di Palermo prosegue il processo sull’omicidio del giornalista dell’Ora

Omicidio De Mauro: deporrà il pentito Naimo

Mauro De Mauro

PALERMO – Il neo collaboratore di giustizia Rosario Naimo deporrà al processo per l’omicidio del giornalista dell’Ora, Mauro De Mauro, scomparso il 16 settembre di 40 anni fa. Lo ha deciso, dopo una breve camera di consiglio, il presidente della Corte d’Assise di Palermo, Giancarlo Trizzino, che ha così accolto la richiesta del pm Sergio De Montis. L’unico imputato del processo è il boss mafioso Salvatore Riina. Naimo, arrestato pochi mesi fa e che ha subito deciso di collaborare con la giustizia, in un recente interrogatorio ha raccontato ai magistrati che Mauro De Mauro, la sera del 16 settembre del ‘70, mentre tornava a casa, sarebbe stato avvicinato con una scusa dal commando mafioso che poi lo avrebbe ucciso. De Mauro, secondo Naimo, sarebbe stato portato a Fondo Patti, nel quartiere San Lorenzo dove “lo aspettavano diversi mafiosi tra cui Riina e Francesco Madonia”.
Naimo ha detto di aver appreso questa circostanza dal mafioso Emanuele D’Agostino, braccio destro del boss Stefano Bontade. Sarebbe stato proprio Bontade ad avere fatto parte del sequestro De Mauro insieme ad un’altra persona di cui Naimo non sa il nome. Dopo essere stato strangolato il corpo del giornalista De Mauro sarebbe stato sotterrato nel terreno di Fondo Patti per diverso tempo, poi sarebbe stato fatto sparire. Naimo sarà sentito nell’udienza del 18 febbraio. Il pm ha depositato nel processo in corso ulteriori dichiarazioni rese lo scorso 19 gennaio dal neo pentito Rosario Naimo. Il presidente della Corte d’Assise, Giancarlo Trizzino, ha anche deciso di sentire al processo De Mauro il giornalista Guerrino Citton, autore del libro-intervista di Graziano Verzotto. Citton, co-autore del libro “Dal Veneto alla Sicilia il sogno infranto: il metanodotto Algeria-Sicilia”, verrà sentito nella prossima udienza prevista per il 28 gennaio.
E’ stato invece deciso, sempre dal presidente di revocare la deposizione di Raffaele Girotti, oggi 92enne “tenuto conto – ha spiegato Trizzino – delle ragioni di impedimento del teste”. Girotti doveva essere sentito in merito alle manovre per fare apparire l’attentato all’aereo di Enrico Mattei, patron dell’Eni, come un “incidente” all’epoca della sciagura aerea di Bascapè, Girotti era amministratore delegato della Snam, società controllata dell’Eni e proprietaria della flotta aerea dell’ente petrolifero. Secondo l’accusa, Girotti, sarebbe stata l’unica voce che dal gruppo Eni si sarebbe schierata contro la versione della disgrazia aerea. Adesso la sua deposizione è stata invece revocata.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *