Lo ha detto il segretario generale della Fnsi, Siddi, cha ha dedicato ai precari la sua relazione

“Lotta alla precarietà: è questa la vera sfida”

Franco Siddi

BERGAMO – “La vera sfida, oggi, per il mondo dell’informazione è quella della precarietà”. A sostenerlo, con vigore, è il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, nella sua relazione (ancora in corso) al XXVI Congresso della Stampa Italiana, a Bergamo.
“Sono troppi i colleghi che, nel nostro Paese – ha detto Siddi – lavorano e vivono in condizioni di assoluta precarietà ed è a loro che dedico questo mio intervento. Ai tanti giornalisti precari, di cui sono il simbolo, nei tempi recenti, i 131 colleghi di E-polis, figli e vittime di un’editoria pirata che considera i giornalisti pura merce”.
Una dedica “non casuale – ha ribadito il segretario – in un momento in cui ci troviamo ad affrontare un cambiamento doloroso: sfidiamo gli imprenditori dell’editoria ad investire sui giornalisti, perché l’investimento occupazionale è e dev’essere il vero valore aggiunto. E questo devono capirlo tutti, editori e giornalisti”.
Già, i giornalisti per cui, “al giorno d’oggi, uno stipendio di 1200 euro rappresenta un miraggio – ha sottolineato Siddi – e, sotto il peso della precarietà, molti arrivano a vendersi per pochi euro a pezzo: non è questo il bene, nè dei giornalisti, nè delle imprese”.

“E’, dunque, dal miglioramento della condizione generalizzata di chi ha fatto dell’informazione il proprio mestiere – così il segretario della Fnsi – che dipende il futuro della nostra professione e quello dell’editoria: è indispensabile che tutti acquisiscano questa consapevolezza”.

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