Franco Siddi: “La Fnsi ha da tempo segnalato al Viminale i casi più a rischio”

Chi vuole uccidere il giornalista Nello Rega?

Nello Rega

Franco Siddi

POTENZA – Un colpo di pistola è stato sparato, la notte scorsa contro, l’automobile guidata dal giornalista di Televideo Rai, Nello Rega – autore del libro “Diversi e divisi” sulla convivenza tra islamici e cristiani – che è rimasto illeso.
Il fatto è avvenuto a pochi chilometri da Potenza, sulla statale Basentana, mentre il giornalista tornava a casa dopo aver trascorso una serata con alcuni amici, nel Materano. Rega viaggiava da solo.
Il proiettile è stato sparato da un’automobile che ha affiancato quella di Rega dopo averla speronata: il colpo ha infranto i vetri posteriori della vettura del giornalista che ha accelerato ed è riuscito a raggiungere Potenza dove ha avvertito la Polizia e i Carabinieri.
L’auto di Rega è ora in un deposito dei Carabinieri dove, oggi, i tecnici dell’Arma continueranno ad esaminarla.
Rega ha raccontato agli investigatori di aver visto sull’auto che ha speronato la sua almeno due persone e di aver sentito almeno un colpo di pistola: “Chi ha sottovalutato il pericolo che correvo – ha detto all’Ansa il giornalista – ora deve fare un esame di coscienza. Sono terrorizzato e chiedo ancora una volta allo Stato di proteggermi adeguatamente. Tuttavia – ha concluso il giornalista – non mollerò perché non voglio rinunciare alla mia libertà di pensiero”.


Dal settembre 2009, sono una decina gli episodi di minacce ricevute, a Potenza e a Roma.
Le minacce cominciarono dopo la pubblicazione del libro “Diversi e divisi” (edizione Terra del Sole) sulla convivenza tra islamici e cristiani: il 24 settembre del 2009, tre giorni prima della presentazione a Potenza, il giornalista riferì di aver ricevuto una busta con due proiettili. In seguito, in altre tre occasioni, Rega trovò buste con proiettili sulla sua auto, a Roma, nel parcheggio di Saxa Rubra, e nella cassetta della posta della sua abitazione, a Potenza.
Il 27 novembre 2009, invece, nel capoluogo lucano, fu lasciata una testa mozzata di agnello all’interno dell’automobile del giornalista. Un’altra busta con due proiettili fu depositata il 7 aprile 2010 sullo zerbino davanti alla porta dell’abitazione di Rega, a Potenza. Infine, lo scorso 22 novembre, nella buca delle lettere del palazzo di Potenza dove abita Rega trovò due cartucce per fucile.
Per il segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, “l’attentato di cui è stato vittima il giornalista di Televideo, Nello Rega, non va sottovalutato e, prima ancora di ogni valutazione sui possibili ispiratori e mandanti, ogni sforzo deve essere compiuto per assicurare la tutela ad un collega da due anni sotto il tiro con minacce e intimidazioni di presunti gruppi del fondamentalismo islamico.
La Fnsi aveva già segnalato mesi fa, al Viminale diversi casi di giornalisti minacciati per l’ovvio scopo di limitarne la libero attività professionale e l’espressione di plurali punti di vista. Tra questi, il caso dei ripetuti allarmi per la vita di Nello Rega dopo la pubblicazione del suo libro “Diversi e divisi”, una attenta analisi sulla convivenza tra islamici e cristiani.
Il collega, infatti, oltre a svolgere la sua testimonianza professionale di giornalista indipendente, è da tempo impegnato, sul piano civile, sulle frontiere del dialogo, della convivenza e della libertà religiosa. Per un certo fanatismo, invece, è considerato un pericolo da offendere e respingere. I colpi di pistola contro di lui, fortunatamente non andati a segno, rendono l’allarme molto alto. Al collega va la nostra piena e affettuosa solidarietà. Al Ministro degli Interni, Roberto Maroni, e alle autorità preposte alla sicurezza l’appello ad agire con determinazione per far luce su quest’ultimo grave episodio e per assicurare condizioni di serenità per la vita di Rega e della sua famiglia”.

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