
Paola Caruso
MILANO – Finisce oggi la protesta estrema di Paola Caruso, la collaboratrice-precaria del Corriere della Sera che, cinque giorni fa, aveva iniziato lo sciopero della fame per protestare contro la mancata assunzione e per richiamare l’attenzione sulle drammatiche condizioni di lavoro dei giornalisti freelance.
Paola Caruso, 40 anni, nata a Melito Porto Salvo in provincia di Reggio Calabria, giornalista professionista dal 2009, da 7 anni al quotidiano di via Solferino e dal 2007 ha un contratto co.co.co. annuale. A spiegare l’interruzione della protesta è la stessa giornalista, raggiunta a Milano dalla madre che vive in Calabria.
«Sciopero della fame, quinto giorno. Fine. Oggi interrompo la protesta. Quello che ho potuto fare l’ho fatto. Ho raggiunto il mio obbiettivo: sensibilizzare l’opinione pubblica, almeno per quanto riguarda la Rete e gli organi legati all’editoria. Anche se la maggior parte della stampa tradizionale mi ha ignorata, nonostante i lanci di agenzia. Chissà perché?
Adesso è arrivato il momento di andare avanti con altri mezzi e strategie diverse per far discutere di precariato. Bisogna portare a casa risultati. Come? Rivoluzionare il sistema mi pare arduo, ma si può tentare di cambiare le regole, di dare più serenità ai precari, di garantire a tutti un lavoro dal valore monetario adeguato e sufficiente a pagare affitto e mantenimento, senza l’aiuto della famiglia.