
Francesco Barbaro

Pasquino Crupi
REGGIO CALABRIA – E’ Pasquino Crupi il nuovo direttore responsabile de “la Riviera”, il settimanale della provincia di Reggio Calabria, edito da Rosario Condarcuri, con sede a Siderno ed al suo dodicesimo anno di vita. Il numero di oggi, infatti, reca la firma dell’intellettuale “in trincea”, come ama definirsi, nato a Bova 70 anni fa, giornalista pubblicista dal 16 ottobre 1973, prorettore dell’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria. La trincea, come ognuno intende, è la Calabria della quale continua la difesa con estrema passione: come meridionalista senza conversione, come studioso ininterrotto del pensiero calabrese, come appassionato oratore, come giornalista senza peli sulla lingua. Tra le sue numerose opere: Letteratura ed emigrazione (Reggio Calabria 1982); Processo a mezzo stampa (Venezia 1982); Stragi di stato nel Mezzogiorno contadino (Cosenza 1985); Il giallo colore del sangue di Luino (Reggio Calabria 1990); Un popolo in fuga (Cosenza 1991); L’anomalia selvaggia-Camorra, mafia, picciotteria, ‘ndrangheta nella letteratura calabrese del Novecento (Palermo 1992); Benedetto Croce e gli studi di Letteratura calabrese (Cosenza 2003). E vale la pena di ricordare la monumentale Storia della letteratura calabrese.
“Da questo numero – scrive Pasquino Crupi nell’editoriale di oggi – firmo come direttore responsabile de «La Riviera». Dico, senza preamboli, che alla richiesta, avanzata timidamente, cioè, educatamente, dai giovani, anche baldanzosi, ho risposto prontamente si. Per queste due ragioni fondamentali. la prima è che voglio bene a questa libera e, quindi, indisciplinata testata, l’altra che la mia firma s’aggiunge – non sostituisce – quella di Nicola Zitara, uomo di studio e di pensiero, intellettuale probo, giornalista senza peli sulla lingua, saggista originale nel campo del meridionalismo, che per l’enorme mole degli studi accumulatisi e per l’altezza d’ingegno dei suoi Magni Spiriti sembrava chiuso a ulteriori sviluppi e innovazioni.
Non ho da fare proclami – aggiunge Pasquino Crupi – e non ho da fare programmi. La linea del settimanale, se una linea c’è, rimane immutata. Io scriverò da giornalista tra i tanti giovani giornalisti , che in questi anni hanno lavorato e continuano a lavorare a «la Riviera» con entusiasmo, coraggio, senza irretimento nelle verità ufficiali e nelle veline. Libero ognuno di correre secondo le proprie inclinazioni. Ma c’è un punto che deve unirci: operare «a nome del meridionalismo, o, quanto meno, di ideologie che in esso s’incentrano», come ammoniva Guido Dorso. E’ questo il «memento» che il grande meridionalista avellinese ci ha lasciato. E «memento» – conclude Crupi – non significa solo ricordare, ma più precisamente: assolvere un dovere. Il nostro dovere – c’è bisogno di dirlo? – da assolvere è quello che ci obbliga alla difesa dialettica della Calabria come uomini e come giornalisti”.
Pasquino Crupi succede alla guida de “la Riviera” a Nicola Zitara, deceduto l’1 ottobre scorso all’età di 83 anni. Zitara aveva assunto la direzione del giornale alcuni mesi prima, a seguito delle dimissioni di Antonio Aprile. E “la Riviera”, in questi giorni, piange la scomparsa di un altro suo pilastro, Francesco Barbaro, presidente onorario del giornale, dopo aver ricoperto anche la carica di direttore responsabile. Barbaro, che aveva 78 anni, era nato a Locri ed era stato corrispondente storico della “Gazzetta del Sud” e de “Il Tribuno”.