Il dg della Rai smentisce la revoca della copertura legale a Report e passa all’attacco

Masi: “Dalle raccomandazioni alle accuse”

Mauro Masi

ROMA – “Ma sì, diciamolo… Sono in tanti, e di tutti i partiti, destra, centro e sinistra, quelli che chiamano per chiedermi qualcosa, finendo la telefonata con la stessa frase: «oh, direttore, che resti fra noi». Ed io rispetto la regola del silenzio”. Mauro Masi, direttore generale della Rai, lo “confida” in un’intervista al quotidiano “Libero”.
  A proposito dell’invito a dimettersi, formulato dai consiglieri Rai espressi dalla sinistra, Masi sottolinea: “io non sono abituato a discutere le leggi, essendo un servitore dello Stato. Se i gruppi parlamentari vogliono cambiare questa governance, non devono far altro che modificare” la legge Gasparri.
“Conosco le regole del gioco e so che certe dichiarazioni, a volte, vengono fatte per ottenere maggiore visibilità. C’è ad esempio tutto un gruppo che è abituato a rilasciare alle agenzie, ogni giorno, dichiarazioni sulla Rai di qualsiasi natura: una compagnia di giro”. Masi assicura che Fazio e Saviano andranno in onda: “certo – risponde – Per me è tutto a posto. Come per altro è sempre stato. Sarò, però, curioso ed attento a vedere come saranno in grado di costruire una trasmissione degna del servizio pubblico”.
Quanto alla giornalista Milena Gabanelli e la sua trasmissione “Report”, il direttore generale dice che “è una leggenda metropolitana” la voce che intenda togliere la copertura legale. Una leggenda metropolitana “come quella dei consiglieri di amministrazione espressi dalla maggioranza che sarebbero contro di me. Assurdo”.
   Sul referendum indetto dall’Usigrai per sfiduciarlo, Masi replica con ironia: “Io rispetto tutti, ma in azienda rispondo solo al Consiglio di amministrazione. E poi, sa cosa le dico? Dopo la gran Croce di Cavaliere della Repubblica consegnatami dal presidente Carlo Azeglio Ciampi, e il titolo di Cavaliere dell’ordine di San Gregorio Magno, assegnatomi da Papa Benedetto XVI, metterò nel mio curriculum anche una sfiducia assegnatami dal dottor Verna, segretario dell’Usigrai”. Se Michele Santoro lo invitasse in trasmissione ad “Annozero”, “dovrei valutare bene – osserva Masi – Sul piano personale il rapporto è corretto. Il nodo fondamentale è che le regole valgono per tutti e non esiste che qualcuno sia più uguale degli altri”.

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