L’obiettivo del direttore generale è il pareggio di bilancio a fine triennio 2010-2012

Rai: tutti i numeri di Mauro Masi

Mauro Masi e Paolo Garimberti

Michele Cassano (Ansa)

ROMA – L’obiettivo del piano industriale messo a punto dal direttore generale della Rai, Mauro Masi, è il pareggio di bilancio alla fine del triennio 2010-2012. Per raggiungerlo – ha spiegato più volte lo stesso dg – “é necessaria un’azione di risanamento senza precedenti”. Secondo le ultime indiscrezioni, allo stato attuale, il 2010 dovrebbe chiudersi con una perdita oltre i 120 milioni euro.
Una cifra leggermente superiore a quella resa nota dallo stesso direttore generale nel corso dell’audizione del 29 luglio scorso in Commissione di Vigilanza. In quella occasione il dg aveva ricordato che, a fronte di un calo nel 2009 degli introiti di oltre 200 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente, l’anno si è chiuso con una perdita di 79,9 milioni di euro.
Nel triennio 2010-2012 le ulteriori perdite complessive stimabili ammontavano a circa 650 milioni di euro. A fronte di una perdita stimata di 260 milioni di euro nel solo 2010, il dg aveva annunciato che, grazie ad una serie di iniziative di cost saving e di razionalizzazione de processi di spesa, l’obiettivo di budget era di una perdita di 118 milioni di euro nell’anno in corso, con un miglioramento del risultato netto di 142 milioni di euro.
Pesano sul 2010, in maniera rilevante, gli esborsi per i diritti sportivi (Mondiali di calcio e Olimpiadi invernali), mentre gli introiti pubblicitari si attestano – secondo quanto reso noto dalla Sipra in Cda – al +4%. Un risultato ritenuto dall’azienda un obiettivo sfidante raggiunto, anche se i detrattori dell’attuale gestione fanno notare che si tratta di un dato poco brillante, soprattutto a fronte del -16% registrato nel 2009.
C’é inoltre da considerare che gli introiti pubblicitari vanno a coprire lo “sbilancio” della contabilità separata: nel 2009 335 milioni sono stati “dirottati” sui programmi di servizio pubblico dalle entrate da spot e si prevede che quest’anno accada altrettanto. Per questo Masi e il presidente Paolo Garimberti hanno chiesto al ministero dello Sviluppo Economico, nell’ambito del rinnovo del contratto di servizio, misure in grado di coprire questo sbilancio.
Intanto la fase operativa del piano industriale è entrata nel vivo lunedì scorso. Il dg ha annunciato ai sindacati, ormai sul piede di guerra (fatta eccezione per la Cisl), l’avvio delle procedure aziendali volte a razionalizzare la struttura dei costi e delle spese con il taglio del 20% degli appalti esterni, delle consulenze,delle trasferte, delle “auto blu”, oltre al blocco del turn over e delle retribuzioni. Tra gli altri punti del piano ci sarebbero le incorporazioni delle controllate, le esternalizzazioni, la cessione di alcuni immobili e delle torri di Raiway.

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