TORINO – Il giornalismo secondo Diego Bunuel. Una professione che deve diffondere notizie positive e costruttive. Notizie lontane dall’esasperazione della sofferenza. L’ex soldato Nato in Serbia, ed ex corrispondente di guerra nelle zone più pericolose del mondo, nipote del regista Luis Bunuel, racconta la sua idea di giornalismo nell’incontro che chiude a IV edizione della rassegna multidisciplinare “Per sentieri e remiganti – for travellers only”, intitolata quest’anno “Universi paralleli”. L’appuntamento è fissato per sabato a Torino, alle 21, presso il Museo Regionale di Scienze Naturali. La rassegna dedicata dall’Associazione culturale Gruppo del Cerchio all’attore Sotigui Kouyatè, scomparso qualche mese fa.
Realizzato in collaborazione con Nat Geo Adventure (Canale 404 di Sky) e intitolato “Per un nuovo giornalismo: reportage iper-realisti contro i pregiudizi”, l’appuntamento con Diego Buñuel verterà, dunque, sul “suo” giornalismo. Una professione che si contrappone a un modo di costruire le notizie che esaspera gli aspetti negativi delle realtà internazionali piu’ dure e difficili, riducendole a teatri di guerre, soprusi, povertà e arretratezza culturale. Brunel racconta, invece gli universi paralleli in positivo presenti in quegli stessi luoghi o, quanto meno, i segni di quanto cerca di resistere attivamente alla devastazione.
Nella seconda parte della serata verrà proiettato, per la prima volta in una sala italiana, il documentario “Non dire a mia madre che sono in Iraq”, di Diego Bunuel, della serie “Non dire a mia madre che…”, di cui lo stesso Bunuel è autore, conduttore e produttore, in onda in Italia con la terza edizione sul Canale 404 di Sky dall’11 ottobre.
Come le precedenti tre serate di “Per sentieri e remiganti 2010”, anche questo incontro verrà aperto dalla scena del film “London River” di Rachid Bouchareb in cui Sotigui Kouyatè, storico interprete delle opere di Peter Brook, Orso d’argento come miglior attore proprio per quel film al Festival Internazionale del Cinema di Berlino 2009, pronuncia un messaggio di speranza e accenna un canto tradizionale africano.
Ringraziandovi per la segnalazione della nostra rassegna che ospiterà Diego Bunuel, manifesto il nostro sostegno per la vostra attività.
Buon lavoro
Carola Benedetto, pubblicista Torino
Gruppo del Cerchio