Vittorio Feltri: Scomodo perché denunciava connivenze terrorismo

“Contro Tobagi campagna di odio”

Walter Tobagi

ROMA – “Walter Tobagi fu assassinato, oltre che dagli esecutori materiali del delitto, dalla campagna di odio che fu condotta contro di lui, prima di tutto da alcuni colleghi. Gli volevano far pagare la capacità di aggregare e di rompere di schemi”. A trent’anni dal delitto, Vittorio Feltri racconta a ‘Tv7′, il rotocalco del Tg1 in onda oggi su Raiuno alle 23.45, la sua amicizia con il giornalista, le esperienze vissute insieme e soprattutto il contesto in cui maturò quell’assassinio.
Nella lunga intervista, realizzata dal vicedirettore del Tg1, Gennaro Sangiuliano, Feltri spiega come Tobagi “parlava al di fuori dell’egemonia imperante nella stampa italiana dell’epoca, denunciava fatti e connivenze intellettuali del terrorismo e questo dava fastidio”.
Il giornalista del Corriere aveva denunciato che la ‘risaia’ in cui prosperava il terrorismo era fatta anche di rispettabili intellettuali. Tra le vicende rievocate da Feltri anche la gambizzazione di Indro Montanelli ad opera delle Brigate Rosse, “fatto che la stampa italiana volutamente minimizzò”. “Oggi per fortuna circolano meno pistole”, ha osservato Feltri, “ma alcuni toni restano inalterati. Resta l’incapacità di concepire la diversità di idee in una dialettica normale, per cui la pensa diversamente è sempre il nemico da abbattere”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *