Stamane trasloco nella sede di Cagliari - Assemblea dei giornalisti con l'Associazione Stampa Sarda

Ad Epolis portano via i mobili

CAGLIARI – Chiude la sede cagliaritana di E-Polis. Stamane, mentre i dipendenti di una ditta di trasporti portano via mobili dai locali di viale Trieste, una trentina di persone tra giornalisti e tecnici assistono impotenti all’esecuzione dello sfratto e al conseguente smantellamento della redazione. Al momento è previsto che rimanga aperta solo la sede amministrativa, in via Caprera 1. Il gruppo, con sede nel capoluogo sardo, pubblicava con la formula della free-press diciotto testate giornalistiche locali tra cui due in Sardegna, una a Cagliari e l’altra a Sassari, ha accumulato negli anni 107 milioni di debiti.
I 117 giornalisti e altri 200 lavoratori circa, tra amministrativi e tecnici, sono in cassa integrazione. “E’ un problema di proporzioni gigantesche”, ha detto il presidente dell’Associazione della Stampa Sarda , Francesco Birocchi, parlando stamane durante un’assemblea in occasione dell’esecuzione dello sfratto, “non solo per i giornalisti sardi ma per tutta l’isola. Il pluralismo dell’informazione non è soltanto uno slogan ma riguarda tutti i cittadini”. Il presidente dell’Assostampa ha anche sottolineato come gran parte del debito accumulato dalla società editrice riguardi i contributi non versati all’Inpgi mentre non risulta ancora versato il Tfr dei giornalisti.
Nella redazione di E-Polis, dove si svolge l’assemblea, l’assessore regionale dell’Industria, Alessandro Angioni, e Nicola Grauso, fondatore della testata nonché azionista del gruppo e proprietario dei locali.

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