Elaborata, stamani a Cagliari la prima bozza della piattaforma rivendicativa - A Padova appello alla Regione

Tre giorni decisivi per le sorti di Epolis

Garanzie sui pagamenti degli stipendi arretrati e su fondo di previdenza e Tfr per i circa 130 giornalisti del gruppo E Polis. Sono le richieste che verranno portate al tavolo delle trattative, domani a Roma, nel corso dell’incontro tra l’editore Alberto Rigotti e la Federazione Nazionale della Stampa per discutere del nuovo piano di rilancio delle 19 testate che non hanno ancora ripreso le pubblicazioni. La prima bozza di piattaforma è stata elaborata questa mattina, a Cagliari, nella sede dell’Associazione Stampa Sarda, durante una riunione del direttivo alla quale hanno partecipato, tra gli altri, i rappresentanti dell’Ordine dei giornalisti e i componenti del Comitato di redazione di E Polis.
Quattro giorni decisivi per il futuro del quotidiano free press, ma venduto anche in edicola, le cui pubblicazioni sarebbero dovute riprendere lo scorso 6 settembre dopo la pausa estiva. Domani si riunirà a Roma l’Osservatorio straordinario di crisi, istituito dalla Fnsi, per un ulteriore confronto preparatorio al faccia a faccia di mercoledì con Rigotti. Poi si ritornerà in Sardegna con il programmato incontro, giovedì prossimo, tra il governatore Ugo Cappellacci e l’azienda.
Nel frattempo, questa mattina, il presidente dell’Assostampa Sardegna, Francesco Birocchi, ha illustrato le linee guida del piano che Rigotti presenterà mercoledì al sindacato. Il progetto già presentato dall’editore al Cdr prevedrebbe la richiesta di un concordato preventivo con i creditori, la creazione di una nuova testata denominata Epolis Italia e la vendita a imprenditori locali dei 19 giornali del gruppo. Sarebbe stata anche garantita la permanenza della sede della stessa Epolis Italia a Cagliari. Per i giornalisti e i poligrafici del gruppo, in attesa della chiamata al lavoro dalle nuove testate, sarebbe previsto un periodo di cassa integrazione. Birocchi ha sottolineato l’importanza di arrivare all’incontro con condizioni ben precise da sottoporre all’editore: tra queste il pagamento degli stipendi arretrati.
Il presidente dell’Ordine dei giornalisti, Filippo Peretti, ribadendo che è necessario ottenere dall’editore garanzie sia per i giornalisti, sia per le associazioni di categoria, ha riaffermato l’importanza di salvaguardare i posti di lavoro e il pluralismo dell’informazione. Un settembre molto caldo per i lavoratori di E Polis. Dopo la mancata ripresa delle pubblicazioni, giovedì scorso c’é stato lo sfratto di una parte della sede di Cagliari, quella utilizzata da grafici, tecnici e giornalisti. (Ansa).
A Padova, invece, il Consiglio direttivo del Sindacato Giornalisti del Veneto, riunitosi stamani, ha lanciato un appello ai vertici della Giunta regionale e al Consiglio perché sia presa in seria considerazione la grave crisi del quotidiano E Polis che edita in Veneto cinque edizioni (Venezia, Verona, Treviso, Vicenza e Padova) e in particolare la sorte dei 23 giornalisti veneti che rischiano il posto di lavoro. I giornalisti dei quotidiani del Gruppo non percepiscono gli stipendi dal mese di giugno. I giornalisti veneti si attendono dall’editore scelte precise e altrettanto precise garanzie per una ripresa delle pubblicazioni sospese dal 30 luglio scorso, a partire dal saldo delle competenze che spettano ai colleghi di E Polis. Piano industriale, garanzie di mantenimento al lavoro dell’intero corpo redazionale sono le premesse per un piano concordato con l’Editore che prefiguri un futuro reale per le testate di E Polis. Va superato l’attuale modello che non ha saputo garantire la tenuta del Gruppo, che rischia il fallimento. Anche a partire da un rafforzamento dell’assetto in senso regionale delle testate. Il Sindacato giornalisti del Veneto ritiene comunque prioritaria la salvaguardia delle professionalità acquisite dai colleghi di E Polis che rappresentano oggi, a tutti gli effetti, una ricchezza professionale che va difesa e valorizzata anche a livello regionale.

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