Il monito alla chiarezza di Carlo Parisi che questa sera sarà a Paola con Siddi e Ferrario

“Distinguiamo le minacce dal folklore”

Tiziana Ferrario

PAOLA (Cosenza) – Sarà, ancora una volta, Tiziana Ferrario a moderare il dibattito sulla libertà di stampa, i giornalisti minacciati dalla criminalità, le intercettazioni, in programma questa sera a Paola, alle 21.30, nella cornice di Piazza del Popolo.
L’iniziativa, che rientra nella kermesse “Un mare di libri, per attraversare l’orizzonte della conoscenza” (stasera il secondo ed ultimo appuntamento con l’edizione 2010), prenderà avvio dalla presentazione del libro “Avamposto. Nella Calabria dei giornalisti infami” scritto dai giornalisti Roberta Mani e Roberto Rossi per i tipi di Marsilio.
Ma questo sarà solo l’inizio di una serata carica di contenuti e sicuramente animata, perché ad accendere il dibattito su quelli che rappresentano, ad oggi, i temi più cari e spinosi per il mondo dell’informazione nel nostro Paese, saranno il segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa, Franco Siddi, e il segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, che è anche componente della Giunta Esecutiva della Fnsi, Carlo Parisi.
Accanto a loro, i giornalisti di alcune testate regionali, tra cui Michele Albanese del Quotidiano della Calabria (proprio in questi giorni nel vortice delle polemiche per le “strane” manovre messe in atto dalla proprietà e fortemente attaccate dal cdr). Mentre è in forse la partecipazione, inizialmente annunciata, di Giuseppe Baldessarro, corrispondente dalla Calabria de “La Repubblica”, e quella di Alessandro Bozzo di “Calabria Ora”. Per discutere di quest’ultimo giornale e delle intricate vicende di cui è stato, ultimamente, protagonista, ci sarà, però, Paolo Pollichieni, direttore dimissionario, il cui posto è stato appena preso da Piero Sansonetti.
Da segnalare, inoltre, la presenza di Pierpaolo Bruni, pubblico ministero della Procura di Crotone, che avrà il compito di sviscerare, in termini squisitamente legali, il discusso ddl sulle intercettazioni.
Insomma, tanta materia su cui lavorare “all’insegna della chiarezza – fa notare Carlo Parisi – perché è questo il principio che noi giornalisti dobbiamo avere ben piantato nella mente: soprattutto quando si tratta di analizzare problematiche e vicende così delicate e difficili come le intimidazioni ai professionisti dell’informazione, abbiamo il dovere, etico e deontologico, di essere chiari. Non c’è spazio per il romanzo: chi è veramente minacciato, rischia la vita. Il resto è folklore”.

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