ROMA – Il giornalismo italiano “si conferma scarsamente propenso a sottoporre a verifica le dichiarazioni dei soggetti intervistati, in particolar modo delle fonti istituzionali”. E’ quanto emerge dai risultati delle ricerche condotte nell’ultimo semestre dall’Osservatorio Carta di Roma, struttura scientifica nata su impulso della Fnsi e dell’Ordine dei giornalisti, in collaborazione con l’alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), per monitorare l’informazione italiana in materia di immigrazione e di asilo, presentati oggi a Roma. Sul dato si è soffermato il presidente della Fnsi, Roberto Natale.
Secondo il rapporto, “risulta rara, ad esempio, la ricerca di un riscontro alle affermazioni governative in merito ai numeri e alle percentuali di <<clandestini>> presenti a Rosarno, rispetto a quanti in possesso di un regolare permesso di soggiorno, inclusi i rifugiati come pure al loro reale status rispetto alle dichiarazioni che a volte vengono lanciate dalla politica”.Natale ha ricordato la nascita della Carta di Roma, dopo la strage di Erba, per via dei pregiudizi mostrati dalla stampa nei confronti di Azouz Marzouk.
Facendo un bilancio di quanto emerso dalla ricerca, il presidente della Fnsi ha sottolineato come “risulta confermata la scarsissima attitudine alla verifica delle informazioni istituzionali”.
Infine, Natale ha ricordato il caso della “Nuova Ferrara”: “A febbraio morì un immigrato per strada e nessuno se ne accorse. Il giornale dopo qualche giorno fece un necrologio in prima pagina per richiamare l’attenzione dei cittadini, una giusta sollecitazione civile”. (Asca).