MOSCA (Russia) – Oltre 90 siti web registrati in Russia sono stati chiusi nel 2013 perchè contenevano materiale pedopornografico, secondo Tatyana Shishova dell’Ufficio nazionale centrale dell’Interpol presso il Ministero degli Interni russo.
In una conferenza presso Ria Novosti, sono stati presentati gli ultimi dati relativi alla legge federale sulla protezione dei bambini da informazioni dannose per la salute e lo sviluppo, entrata in vigore il primo settembre 2012.
E dunque, sebbene i gruppi per i diritti umani abbiano condannato la mossa come un tentativo di reprimere ulteriormente la libertà di internet, l’attività continua. Prevista l’istituzione di un registro automatizzato dei nomi per identificare i siti web che contengono informazioni vietate, come la pornografia infantile e dati su come commettere il suicidio o produrre farmaci proibiti.
La legge per creare un registro di siti web dai contenuti nocivi, ossia una lista nera, è stata approvata dal parlamento russo nel mese di luglio. In base a tale legge, le autorità possono bloccare l’accesso a siti contenenti pornografia infantile, materiale su droghe e dettagli su come suicidarsi. L’agenzia ha lanciato il suo registro all’indirizzo “zapret-info.gov.ru” il primo novembre.
Nelle prime 24 ore di funzionamento, “zapret-info.gov.ru” registrò oltre 5.000 denunce per contenuti offensivi, il 96 per cento delle quali sono state respinte. (TmNews)
Prevista l’istituzione di un registro automatizzato dei nomi per identificare i siti con informazioni vietate