
Enrico Bellavia
PALERMO – “Lasci stare vicende del passato, certe cose fanno solo male”. Una lettera anonima contenente minacce è stata recapitata al giornalista Enrico Bellavia, nella redazione di Palermo del quotidiano “la Repubblica”. Nei giorni scorsi il giornalista ha pubblicato un’intervista al pentito Francesco Di Carlo,sulla trattativatra Stato e mafia.
Nel 2010, invece, il giornalista e il collaboratore di giustizia di Altofonte avevano scritto a due mani il libro “Un uomo d’onore”. A denunciare l’episodio è stato lo stesso giornalista, che ha consegnato la lettera alla Squadra Mobile di Palermo.
Solidarietà ad Enrico Bellavia viene espressa dal Comitato di redazione de “la Repubblica”, che si dice “certo che il collega non si farà intimidire e proseguirà il suo lavoro con la correttezza e la professionalità che lo hanno sempre contraddistinto”. Anche l’Ordine dei giornalisti di Sicilia è “certo che Enrico, giornalista scrupoloso e attento nella ricerca della verità, proseguirà il suo lavoro come sempre, sapendo di avere al suo fianco tutti i colleghi siciliani”.
Dal canto suo, il Gruppo siciliano dell’Unione Nazionale Cronisti Italiani, guidato dal presidente Leone Zingales, annuncia chiede a magistratura e forze dell’Ordine di fare luce sull’episodio”. Solidarietà anche dal mondo politico. “Sono vicino al giornalista di Repubblica, Enrico Bellavia, vittima di ignobili minacce”, ha detto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, mentre il senatore Fabio Giambrone, segretario regionale siciliano dell’Italia dei Valori, ha sottolineato che “tentare di mettere il bavaglio alla stampa tramite intimidazioni e minacce è un atto assolutamente vile. Mi auguro – ha aggiunto – che Bellavia vada avanti con tenacia e senza piegare la schiena, perché la libertà di informazione e il giornalismo di inchiesta sono tra le strutture portanti della democrazia”.