L’Associazione Ligure dei Giornalisti in occasione della “Giornata della memoria” a Genova

Informazione, testimone contro tutte le mafie

Marcello Zinola

GENOVA – Essere testimoni scomodi contro tutte le mafie e le culture mafiose. Quelle grandi e quelle più “piccole”, striscianti, che crescono nella vita di ogni giorno.
L’Associazione ligure dei Giornalisti e l’Fnsi sono parte di questo lavoro di testimonianza. Il mondo dei diversi giornalismi è, e deve essere un testimone scomodo nel senso di non accettare la logica delle tre scimmiette: non vedo, non sento, non parlo.
La Liguria, come dimostrano anche fatti recenti, ha avuto troppe “scimmiette”. Basta ricordare come molti colleghi furono pesantemente attaccati anche con iniziative giudiziarie ed esposti quando anticiparono le vicende che hanno portato allo scioglimento dei comuni di Bordighera e di Ventimiglia.
Un lavoro ieri come oggi difficile sul campo. Perché oggi più di ieri, molti dei colleghi che operano sul fronte dell’informazione e della costruzione della cultura del “no alla mafia”, sono senza tutele, precari eppure con grandi qualità con entusiamo culturale e professionale. Ma esposti più di altri a minacce e pressioni.
La loro precarietà, come quella di altri settori del mondo del lavoro, è un’arma regalata a chi prospera con l’illegalità, a chi dice che la mafia non esiste, che in Liguria non ci sono problemi. Disarmiamo anche queste possibilità di sviluppo dell’illegalità senza “voltarci” dall’altra parte.

Marcello Zinola
Segretario Associazione Ligure dei Giornalisti

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