
Julian Assange e il suo Wikileaks
LONDRA (Regno Unito) – Il fondatore di “WikiLeaks”, Julian Assange, si presenterà oggi davanti alla Corte Suprema britannica per sostenere il suo tentativo di sfuggire all’estradizione in Svezia. L’udienza dovrebbe proseguire anche domani.
Assange contesta la decisione della giustizia di Londra di autorizzare la sua estradizione in Svezia, dove egli è accusato di abusi sessuali su due donne.
La più alta istanza giudiziaria del paese, che per l’occasione sarà composta da sette giudici (in luogo dei cinque abituali) ha accettato di esaminare il ricorso del fondatore di “WikiLeaks” poiché esso solleverebbe una questione di “interesse generale”.
In particolare si tratta di sapere se un mandato di arresto europeo può essere emesso non da un tribunale, ma da un procuratore che agisce per conto dello Stato svedese.
In generale, la Corte Suprema rende nota la sua decisione circa dieci settimane dopo l’udienza, ma non è escluso che nel caso di Assange i tempi possano essere più ridotti.
Arrestato nel dicembre del 2010 a Londra, a seguito di un mandato d’arresto europeo emesso dalla Svezia, Assange è stato liberato dopo qualche giorno ed è stato posto agli arresti domiciliari in Gran Bretagna.
Sin dall’inizio, il fondatore di “WikiLeaks” respinge le accuse a suo carico e si dichiara vittima di un complotto ordito dagli Stati Uniti per rappresaglia contro la pubblicazione da parte del suo sito internet di decine di migliaia di documenti riservati che hanno recato gravi danni alla diplomazia Usa. (TmNews)