Khadzhimurad Kamalov, 46 anni, fondatore del quotidiano daghestano “Cernovik”, freddato vicino al suo ufficio

Ucciso un altro giornalista in Russia: era scomodo

Khadzhimurad Kamalov (foto Euronews)

MOSCA (Russia) – Un altro giornalista scomodo ucciso in Russia: si tratta di Khadzhimurad Kamalov, 46 anni, fondatore del quotidiano daghestano “Cernovik” e direttore generale della società editrice “Svoboda Slova” (Libertà di parola), freddato, la notte scorsa, nella capitale della repubblica caucasica, Makhachkala. Lo riferisce l’Agenzia di stampa statale “Ria-Novosti”, citando la polizia locale.
Kamalov, noto per le sue critiche alle autorità, è stato ucciso da sconosciuti (la polizia parla di otto colpi d’arma da fuoco) non lontano dall’ufficio della sua casa editrice.
Da sottolineare il fatto che il Daghestan sia una delle repubbliche più instabili del Caucaso russo, con una contestazione islamica molto attiva. Sei i giornalisti uccisi negli ultimi 6 anni.
Mentre, dal 1992, sono più di 70 i giornalisti eliminati in Russia, di cui 52 per motivi legati al loro lavoro.
La Fnsi, nell’esprimere la preoccupazione più forte per la libertà di informazione in quelle aree, si farà promotrice – assieme alle rappresentanze internazionali dei giornalisti Ifj e Efj – di una protesta ufficiale alle autorità russe.

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