
“Oggi è un giorno difficile” afferma l’amministratore delegato di Aol, Tim Armstrong, spiegando i nuovi tagli che lasciano la società con 4.000 dipendenti. “Al momento non sono previsti altri cambiamenti ma nella nostra situazione non abbiamo il lusso di poterci permettere una pianificazione di lungo termine” aggiunge escludendo la possibilità di ulteriori licenziamenti a breve ma lasciando intendere che altri, in futuro, potrebbero verificarsi.
“Aol si riprenderà, non ho dubbi” precisa Armstrong, segnalando che Aol potrebbe iniziare a breve a muoversi nel settore dell’e-commerce. “Una società della nostra dimensione dovrebbe avere almeno un 10% dei ricavi che arriva dall’e-commerce”.
Aol, che ha effettuato lo spin off da Time Warner nel 2009, genera il 40% dei propri ricavi dagli accessi via internet. I tagli all’occupazione negli Usa saranno concentrati – secondo indiscrezioni – nei siti che producono contenuti e che si sovrappongono con Huffington Post.
I tagli sono una delle azioni più significative negli sforzi di Armstrong per trasformare Aol in una società media digitale ma gli investitori sono scettici e il titolo Aol scende in Borsa ai minimi dallo spin off da Time Warner nel dicembre 2009.
La riduzione dell’occupazione è – spiega Armstrong in una email interna – necessari per consentire ad Aol di competere. “I cambiamenti che stiamo effettuando non sono facili ma sono quelli giusti per la salute della società, per il marchio e per i nostri dipendenti”.