Critico cinematografico de “La Stampa”, il 26 marzo avrebbe compiuto 80 anni

Il giornalismo piange Lietta Tornabuoni

Lietta Tornabuoni

ROMA – E’ morta Lietta Tornabuoni, giornalista, critico cinematografico del quotidiano “La Stampa”. E’ mancata, la notte scorsa al Policlinico di Roma. La notizia è stata diffusa dall’edizione online del quotidiano torinese, con un articolo firmato da Raffaella Silipo.
“Lietta Tornabuoni – scrive la Silipo – era stata ricoverata in ospedale poco prima di Natale, dopo che si era sentita male a una proiezione cinematografica, ma le sue condizioni non avevano mai destato preoccupazione fino a un improvviso aggravarsi ieri.
Il suo vero nome era Giulietta, e avrebbe fra qualche mese compiuto ottant’anni: era infatti nata a Pisa il 24 marzo 1931 sotto il segno dell’Ariete da un’antica famiglia aristocratica, figlia di un militare e sorella di Lorenzo, noto pittore.
Si era sposata giovanissima e trasferita a Roma, dove aveva intrapreso appena diciottenne la carriera giornalistica, che è stato sempre il suo vero grande amore. E’ stata testimone dei fatti nazionali e internazionali più importanti degli ultimi cinquant’anni. Aveva cominciato la professione nel 1949 a «Noi Donne», il settimanale dell’Udi, passando nel 1956 a «Novella», poi all’«Espresso»e all’«Europeo».


Alla Stampa era arrivata nel 1970, dove ha continuato a lavorare fino a oggi, tranne un breve intervallo dal 1975 al 1978 al «Corriere della sera». Tra i suoi libri: «Sorelle d’Italia», «Album di famiglia della tv», «Era Cinecittà» e l’annuale appuntamento di «Al cinema», il volume che periodicamente raccoglieva le sue recensioni. Era critico cinematografico del nostro giornale dai primi Anni 90, aveva raccolto il testimone dal grande amico Stefano Reggiani: le sue recensioni asciutte e puntuali coglievano sempre il senso profondo dei film. Indimenticabili i suoi ritratti dei grandi del cinema che aveva conosciuto, come quello, tra gli ultimi, della grande sceneggiatrice Suso Cecchi d’Amico scomparsa in agosto”.

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