
Franco Siddi

Roberto Natale
ROMA – “Il giornalismo e le sfide del cambiamento” è il titolo del XXVI Congresso Nazionale della Federazione Nazionale della Stampa, in programma da martedì 11 a venerdì 14 gennaio a Bergamo. E cambiamento non è solo quello che attraversa il mondo editoriale, ma anche il terremoto che sta scuotendo le relazioni sindacali nel Paese. Non a caso, il futuro dell’informazione sarà al centro del convegno che martedì mattina farà da prologo all’evento e che vedrà confrontarsi, tra gli altri, il presidente Mediaset, Fedele Confalonieri, il presidente del Gruppo Espresso, Carlo De Benedetti, e il presidente di Rcs, Piergaetano Marchetti. E non a caso, i temi sollevati dagli accordi in casa Fiat sono stati più volte richiamati nella conferenza stampa di presentazione, che si è svolta ieri nella sede della Fnsi.
Il via al congresso è nel pomeriggio di martedì con l’intervento del presidente del Senato, Renato Schifani, e il saluto del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Sono attesi anche il presidente della Società dei lettori “Le Monde”, Jean Martin, e il segretario della Federazione Internazionale dei giornalisti, Aidan White. Il 14 è prevista l’elezione degli organi federali, mentre sabato, saranno designati presidente e giunta.
In campo 312 delegati in rappresentanza delle venti Associazioni regionali della Stampa, che contano 25 mila iscritti. Segretario e presidente uscenti sono Franco Siddi e Roberto Natale, in carica dal Congresso di Castellaneta tre anni fa. “Sono tre – ha anticipato Siddi – le sfide che lanceremo dal congresso. La prima è l’ampliamento della base produttiva. Non è accettabile che le forme di collaborazione siano diventate sostitutive del lavoro dipendente. Gli editori pensano di rispondere alla crisi con la strategia della disorganizzazione, noi invece chiediamo di cogliere le opportunità dell’innovazione tecnologica con lo sviluppo di un’informazione qualificata su varie piattaforme”.
“L’altra sfida – ha proseguito Siddi – è quella del welfare, che va ampliato con le nostre risorse, gestite dall’Inpgi che nonostante le cassandre è ancora ben saldo. Porteremo al Congresso idee precise per mettere in sicurezza i conti e per garantire strumenti di solidarietà e per la formazione. La terza sfida è quella etica. Negli ultimi tempi la linea diretta con l’opinione pubblica ci ha consentito di respingere gli attacchi del potere ed in particolare del titolare del conflitto di interessi, il nostro presidente del Consiglio, che vuole un’informazione addomesticata”.
Dal canto suo, il presidente della Fnsi, Roberto Natale, ha detto che “l’ultimo rinnovo del contratto nazionale dei giornalisti è servito ad evitare l’effetto Pomigliano o Mirafiori”. “È ovvio – ha aggiunto Natale – che gli editori, che sono anche imprenditori in settori strategici, cerchino di portare nel mondo della stampa logiche di devastazione delle relazioni industriali come quelle viste in Fiat. Più volte in questi giorni abbiamo sentito dalle parti datoriali frasi che ci risultano familiari e cioè che il freno allo sviluppo arriva non dalla mancanza di investimenti e di idee, ma dall’eccesso di garanzie. È chiaro che il prossimo congresso sarà strettamente intrecciato con questi temi”. Il programma