
Maurizio Belpietro

Italo Bocchino
ROMA – “Ho dato mandato al mio avvocato di preparare una denuncia contro ‘il Giornale’ che vada oltre la diffamazione e che configura la persecuzione con molestie insistenti, cioè lo stalking. E chiederò alla procura di Milano di valutare il ruolo che ha in questa persecuzione l’editore occulto del quotidiano, cioè Silvio Berlusconi”. Lo annuncia Italo Bocchino, in una intervista a “La Stampa”.
“Denuncio ‘il Giornale’ non su un fatto specifico ma sulla persecuzione messa in atto nei confronti miei e della mia famiglia tesa a limitarmi nella mia libertà politica e in quella imprenditoriale di mia moglie”, dice Bocchino. “La notizia data da ‘Libero’ dimostra che la persecuzione che hanno messo in atto sta giocando loro brutti scherzi. Di questo passo la politica sarà così avvelenata che gli italiani chiederanno il conto a chi ha voluto questo clima, in particolare alle redazioni di ‘Libero’ e ‘il Giornale’, che ogni giorno violentano la realtà”, aggiunge il capogruppo di Fli alla Camera a proposito della vicenda dell’attentato a Fini.
Maurizio Belpietro ha dedicato, infatti, l’editoriale di “Libero” alla polemica scoppiata dopo il suo articolo in cui parlava dell’attentato a Gianfranco Fini e della escort che racconta di un incontro con il presidente della Camera. Ritornando sul modo in cui è venuto a sapere delle due vicende, Belpietro scrive: “Di fronte a tutto ciò, cosa avrei dovuto fare? Fingere che nulla fosse accaduto e girare la testa dall’altra parte? Ammettiamo che sia tutto falso, l’attentato e pure le sedute con le escort. Il presidente della Camera dovrebbe essermi grato per averlo avvisato di un paio di mestatori e calunniatori che vanno in giro per l’Italia a spargere veleni sul cuo conto. Ma se al contrario ci fosse qualcosa di vero?”.
Per Belpietro, “l’unica possibilità era di raccontare tutto e di lasciare poi che se ne occupassero i magistrati. Ed è esattamente ciò che ho fatto, riferendo dopo che ai lettori anche al dottor Armando Spataro della Procura di Milano. Lui e i suoi colleghi di altri uffici giudiziari verificheranno cosa ci sia di vero nella storia pugliese (per quella modenese serve una denuncia per calunnia, perché ciò che Fini fa o non fa in Camera da letto rigurda al massimo i giornali e non i tribunali). Nel frattempo speriamo che a Bocchino e compari sia passata l’ubriacatura da sconfitta”.