
I cronisti francesi uccisi Ghislaine Dupont e Claude Verlon
BAMAKO (Mali) – Una decina di persone sospette sono state arrestate nella regione di Kidal, nord-est del Mali, in relazione all’assassinio dei due giornalisti francesi di Radio France Internationale (RFI). Una fonte presso la gendarmeria di Gao, la grande città nel settentrione del Mali, ha riferito che “si cominciano ad avere degli elementi da non sottovalutare”, in merito al sequestro e alla morte di Ghislaine Dupont e Claude Verlon. Le salme dei due giornalisti francesi saranno rimpatriate oggi. (TmNews)
IL GOVERNO DEL MALI: “ATTO BARBARO E VIGLIACCO”
Il governo del Mali ha espresso, in una nota ufficiale, “costernazione” e “grande tristezza” per la morte dei due giornalisti francesi di Rfi Ghislaine Dupont e Claude Verlon, assassinati ieri ad una dozzina di chilometri da Kidal, nel nord del Paese.
Nel comunicato, il governo ha bollato come “atto barbaro e vigliacco” l’uccisione dei due giornalisti, ribadendo la sua volontà di continuare, insieme ai suoi partner, la lotta al terrorismo ed al crimine organizzato. (Ansa)
IL MINISTRO FRANCESE FABIUS: “ASSASSINATI A SANGUE FREDDO”
I due giornalisti francesi di Radio France Internationale (Rfi), rapiti e uccisi sabato scorso a Kidal, nel nord del Mali, sono stati “assassinati a sangue freddo” a colpi di arma da fuoco da “terroristi”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, in una conferenza stampa al Quai d’Orsay.
Il capo della diplomazia di Parigi ha confermato che le salme dei due giornalisti, Ghislaine Dupont e Claude Verlon, sono state portate da Kidal a Bamako, dove “saranno rimpatriate nella giornata di oggi” a bordo di un aereo militare.
I due giornalisti della Rfi “sono stati assassinati a sangue freddo, con 5 pallottole” ha precisato il ministro degli Esteri francese. Dupont e Verlon sono stati rapiti da un “piccolo commando di terroristi”, secondo Fabius, davanti all’abitazione di un capo tuareg che avevano appena intervistato a Kidal. (Asca)