Revocati gli arresti domiciliari al 79enne direttore de “Il Dibattito” condannato per diffamazione. Lo annuncia il figlio Maurizio

Torna libero il “pericolosissimo giornalista” Francesco Gangemi

Francesco Gangemi

REGGIO CALABRIA – E’ tornato libero Francesco Gangemi, il giornalista 79enne di Reggio Calabria, direttore del periodico “Il Dibattito News”, arrestato ad inizio ottobre dopo una condanna per diffamazione a mezzo stampa.
Ad annunciarlo è il figlio Maurizio, anche lui giornalista, direttore del giornale on line “Il Reggino”. Ecco la lettera di Maurizio Gangemi:

Dopo 7 giorni in galera ospite del San Pietro Hotel (dal 5 all’11 ottobre scorsi) e 37 ai domiciliari (dal 12 ottobre ad oggi, seppur alleggeriti ultimamente dal beneficio di 3 ore di libera uscita giornaliere), Francesco Gangemi, anche per la Giustizia, torna ad essere ciò ch’è sempre stato: un uomo libero! Il giorno dell’arresto il sottoscritto, suo figlio, aveva dato la notizia attraverso le pagine di questa piccola testata (www.ilreggino.it) da poco più di 4 anni in vita esclusivamente per passione no profit.
Grande, enorme, è stata la reazione scatenata da quell’articolo e, più in generale, da quella vicenda che i più definirono aberrante e di cui vi abbiamo dato conto pubblicando il pubblicabile.
Ordunque, intorno alle 14 di oggi (
ieri per chi legge, ndr), personale della Questura di Reggio di Calabria (colleghi di quegli uomini che la mattina del 5 ottobre, imbarazzatissimi, gli hanno dovuto notificare il provvedimento di arresto), dopo aver avvisato telefonicamente preannunciandone la notizia, ha notificato all’ex detenuto Gangemi la decisione della Procura Generale della Repubblica di Catania di tornare sui suoi passi.
Eh già, perché s’è vero com’è vero che era stata la Procura Generale della Repubblica di Catania, a firma del Sostituto Procuratore Generale d.ssa Elvira Tafuri, a disporre l’arresto del pericolosissimo giornalista reggino, oggi, è stata la stessa Procura a disporne la scarcerazione. Come?
“Eh già”, canterebbe Vasco Rossi. Volete sapere il perché, in primis, la Procura del capoluogo alle falde dell’Etna (chissà che le eruzioni di questi giorni non abbiano responsabilità sul rinsavimento) ha, di fatto, sconfessato se stessa?
Ebbene (leggiamo dal provvedimento emesso il 3 ottobre scorso ed eseguito il successivo 5) “…Come si evince dal certificato di stato esecutivo, acquisito dalla Procura della Repubblica di Cosenza in fata 25-07-2013, il condannato Gangemi – in relazione alla sospensione ex Legge n. 165/98 concessa in data 05-11-2012 dall’Ufficio requirente anzidetto sulla pena di cui alla sentenza sub 7) del provvedimento – ha omesso di presentare l’istanza per la concessione delle misure alternative alla detenzione nei termini prescritti. La sospensione deve quindi essere revocata e, per l’effetto, va disposta la carcerazione del condannato suddetto”.
Leggiamo, allora, il sub 7) riportato sullo stesso provvedimento: 7) Sentenza del 11.05.2012 TRIBUNALE COSENZA, definitiva in data 28-09-2012. Reati: ART. 595 C.P., commesso in data 01-05-2009. Pena principale: MESI 4 RECLUSIONE. E quindi? E quindi la sentenza di cui al sub 7) si è scoperto (accipicchia!) che NON RISULTA FOSSE AFFATTO DEFINITIVA MA, come sin dal primo istante sostenuto dall’avv. Giuseppe Lupis, prestigioso legale del Gangemi, SU DI ESSA PENDE(VA) RICORSO PRESENTATO DAL GANGEMI E LA CUI DISCUSSIONE SAREBBE STATA PORTATA IN CAMERA DI CONSIGLIO PER L’ESAME DELLA SUA RICHIESTA DINNANZI AL TRIBUNALE DI CATANZARO IN DATA 14 NOVEMBRE 2013. Ne vogliamo di più? In sostanza, la Procura Generale della Repubblica di Catania sconfessa… se stessa! Beh, meglio tardi che mai. Come dice quel motto? “Solo gli stupidi non cambiano idea”.
Ed è così che, oggi (
ieri, ndr), 18 novembre dell’anno del Signore 2013, chi gliel’aveva tolta ridà la libertà al pericolosissimo giornalista reggino Francesco Gangemi. Mio padre!

Maurizio Gangemi

IL DECRETO DI SOSPENSIONE PUBBLICATO DA “IL REGGINO”
http://www.ilreggino.it/index.php?option=com_content&view=article&id=7554:reggio-di-calabria-arresto-gangemi-ecco-il-decreto-di-sospensione-si-evince-che-la-sentenza-11-05-2012-del-tribunale-di-cosenza-non-e-divenuta-irrevocabile&catid=1:leditoriale&Itemid=7

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