In una lettera ai parlamentari italiani contestano il “precipitoso allineamento alle ex potenze coloniali Gran Bretagna e Francia”

Giornalisti italo-egiziani stupiti dalla “disinformazione”

ROMA – “Preoccupazione, stupore ed indignazione” per le posizioni ufficiali italiane su quanto accaduto dopo la destituzione del presidente Mohammed Morsi in Egitto, nonché la “disinformazione” dei media italiani. Ad esprimerla, in una lettera ai parlamentari italiani, sono i giornalisti italo-egiziani della Stampa estera, a nome di “tanti cittadini italo-egiziani ed egiziani” in Italia.
“Il 30 giugno e il 26 luglio – si legge nella lettera, firmata anche dall’Associazione islamica e culturale El Salam, dall’Associazione di amicizia italo-egiziana e dall’Unione della comunità egiziana di Roma – il popolo egiziano è sceso in piazza” contro “il regime fascista, religioso e autoritario” di Morsi e della Fratellanza, “storicamente culla del terrorismo internazionale”.
Si è trattato di una “seconda rivoluzione”, secondo i firmatari, rispetto alla qualche in Italia vi è stato un “precipitoso allineamento a posizioni di ex potenze coloniali quali la Gran Bretagna e la Francia”.
Allineamento che ignora “la violenza prima ripetutamente annunciata da Morsi e poi innescata” dai suoi attivisti; l’uccisione di 43 agenti delle forze dell’ordine da parte di “cecchini e miliziani del braccio armato della Fratellanza (el-nizam el-khas) e altri gruppi terroristici”; gli “assalti pianificati in tutto il paese contro commissariati di polizia, chiese e proprietà dei copti”. Fatti “clamorosamente sottaciuti” dai media e dalla politica italiana, “spesso autoproclamatasi difensore dei cristiani in Egitto”.
I firmatari rilevano che le dichiarazioni del Ministero degli Esteri italiano “hanno colpito molto negativamente l’opinione pubblica” egiziana, in particolare quelle “circa la volontà di interferire e di promuovere sanzioni”.
La lettera si conclude con un invito ai parlamentari affinché “appoggino” l’Egitto nel suo cammino verso una nuova costituzione “moderna e veramente democratica, nella lotta contro il terrorismo in Sinai” ed il “fascismo religioso che potrebbe travolgere tutti nel Mediterraneo”. E’ un“ fatale errore – concludono – corteggiare la Fratellanza internazionale appoggiando la sua affiliata in Egitto, contro la volontà del popolo egiziano”. (Ansamed).

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