
Federico Aldrovandi

Patrizia Moretti
MANTOVA – Il tribunale di Mantova ha assolto sia Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi, sia i giornalisti della “Nuova Ferrara”, Alessandra Mura e Marco Zavagli, dall’accusa di aver diffamato il pm Mariaemanuela Guerra, primo titolare dell’inchiesta sulla morte del ragazzo di 18 anni ucciso durante un controllo di polizia a Ferrara.
Restano in piedi le accuse per i giornalisti Daniele Predieri e l’ex direttore della Nuova, ora direttore della Gazzetta di Mantova, Paolo Boldrini, per due articoli del 2010. (Ansa).
Dunque, il Tribunale di Mantova ha riconosciuto che la madre di Federico Aldrovandi non ha diffamato la pm Mariaemanuela Guerra, assolvendola perché il fatto non sussiste. Assolti anche i giornalisti della Nuova Ferrara Alessandra Mura e Marco Zavagli: “la prima – spiega oggi la Nuova Ferrara – riportò le dichiarazioni della mamma di Federico, il secondo finì imputato per errore, perché gli venne attribuito un pezzo non scritto da lui. Restano nel processo altri due giornalisti, Daniele Predieri e l’ex direttore della Nuova, Paolo Boldrini per due articoli usciti nel febbraio 2010”.
Il giudice Giuditta Silvestrini ha fissato la nuova udienza il 4 febbraio 2014: tra i testimoni chiamati dalle parti anche il sostituto procuratore di Ferrara, Nicola Proto, che portò a termine l’indagine sulla morte di Federico Aldrovandi dopo l’abbandono della collega Mariaemanuela Guerra.
“Si è concluso così ieri mattina – aggiunge la Nuova Ferrara – il calvario giudiziario per la famiglia Aldrovandi, segnata dalla perdita di un figlio incensurato di 18 anni che ha avuto l’unica colpa di incontrare, tornando a casa dopo una serata in discoteca, gli agenti di polizia sbagliati. Tutti condannati, a tre anni e sei mesi. Soddisfatti i genitori di Federico, Patrizia e Lino, presenti anche ieri con l’altro figlio Stefano”.
Resta aperto il caso per la Nuova Ferrara, spiega il quotidiano “anche se buona parte delle accuse sono cadute. Il difensore della Guerra, professor Giovanni Flora di Firenze, ha precisato a margine del processo che la querela nei confronti del giornale è solo una e non tante come è stato scritto. Vero, ma si tratta di una querela multipla visto che vengono contestati tanti articoli che abbracciano gli ultimi anni di vita del giornale e diversi direttori. Senza contare che la stessa pm Guerra chiede in sede civile davanti al Tribunale di Ancona un milione e mezzo di euro alla Nuova Ferrara. Ancora una volta ci si sofferma sui cavilli e non sulla sostanza dei fatti, com’è stato fatto rilevare anche nell’ultima udienza”.
Il 4 febbraio dell’anno prossimo saranno, dunque, presi in esame due articoli sulla pm Guerra e il Csm. Alla Nuova Ferrara vengono contestati i termini «processata» e “procedimento disciplinare”.
“Restano i fatti, incontestabili, di una pm – conclude la Nuova Ferrara – che non andò sul posto dove morì un ragazzo di 18 anni e non accetta le critiche della famiglia al suo operato. L’assoluzione di ieri rende giustizia: nessuna macchinazione o congiura del giornale, solo cronaca di una tragedia”.