Lo ha detto ai giudici l’ex direttore del Tg1 accusato di peculato. E la candidatura? “Un’occasione per dire ancora la mia”

Minzolini: “Nessuna spesa personale sul conto Rai”

Augusto Minzolini e Silvio Berlusconi

ROMA – “Con la carta di credito della Rai ho compiuto spese solo in funzione del mio lavoro, nessuna spesa personale”. Lo ha spiegato oggi in tribunale l’ex direttore del Tg1, Augusto Minzolini, accusato di peculato per un presunto uso improprio della carta di credito aziendale.
Ai giudici della sesta sezione penale, Minzolini ha ribadito che la carta di credito gli era stata assegnata a seguito di un accordo in sede di trattativa al momento della sua nomina alla guida al Tg1 nel giugno del 2009 con l’allora dg Mauro Masi.
“L’accordo aveva come base – ha detto Minzolini rispondendo alle domande del pm Mario Dovinola – il modello che ho avuto per tanti anni alla Stampa dove ero inviato speciale ed usufruivo di una carta di credito per i rapporti con le mie fonti. Nella trattativa ho chiesto a Masi di avere lo stesso strumento di lavoro che avevo alla Stampa con le stesse esigenze di riservatezza”.
“Quando diciotto mesi dopo – ha proseguito l’ex direttore del Tg1 – mi hanno detto che non era possibile, ho restituito i soldi spesi. Per diciotto mesi nessuno mi ha contestato nulla, il problema di Masi è stato quello di non avere avuto il coraggio delle scelte fatte”.
“La mia candidatura è l’occasione per poter dire ancora la mia. Mi sono sentito emarginato e messo da parte”. Lo ha detto l’ex direttore del Tg1, Augusto Minzolini, commentando la sua candidatura da parte del Pdl al Senato per le prossime elezioni politiche.
“Per trent’anni – ha aggiunto Minzolini parlando con i giornalisti nei corridoi del tribunale di Roma dove ha partecipato all’udienza del processo che lo vede imputato di peculato – ho seguito da cronista le campagne elettorali. Sarebbe stata la prima volta che non parlavo”. (Agi)

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