
Manuela Iatì
GIULIANOVA (Teramo) – C’è anche la giornalista reggina Manuela Iatì, consigliere regionale del Sindacato Giornalisti della Calabria, tra i diciannove vincitori della 17ª edizione del “Premio Paolo Borsellino”, che verrà consegnato oggi, sabato 10 novembre, nella sala Kursaal di Giulianova.
Il premio nazionale per la legalità e l‘impegno sociale e civile è stato istituito nel 1992 a pochi mesi dalla strage di Via D’Amelio in cui vennero uccisi il magistrato e i componenti della sua scorta.
Premiati, inoltre: i giornalisti Flavio Tranquillo, Giuseppe Caporale, Francesca Barra, Alessandro Sortino, l’editorialista del Corriere della Sera, Michele Ainis (docente di diritto costituzionale), Gregorio De Falco (comandante Guardia Costiera di Livorno), Aldo Morrone (medico, direttore dell’Istituto contro la povertà dell’Oms), Filippo Lucci (presidente del Corecom), Il coordinamento nazionale delle associazioni antomafia “Rete per la Legalità”, Andrea Scalzi (attore e scrittore), Giulio Cavalli (attore e regista), Domenico Canosa (giudice del Tribunale di Teramo), Giovanni Cirillo (giudice del Tribunale di Teramo-Giulianova), Antonello Ardituro (sostituto procuratore distrettuale antimafia di Napoli), Vittorio Teresi (procuratore aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo), Federico Cafiero De Raho (procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli), Roberto Scarpinato (presidente della Corte di Appello di Caltanissetta) e il testimone di giustizia Pino Masciari, “imprenditore edile calabrese che ha denunciato la ‘ndrangheta e le sue collusioni con il mondo della politica”.
“Masciari è un uomo – è scritto, tra l’altro, nella motivazione – che cerca di organizzare il coraggio. Come spesso dice “quando istituzioni e società civile si assumono le loro responsabilità, lo Stato vince”.
A Manuela Iatì il “Premio Borsellino” per la sezione giornalismo è stato assegnato, come si legge, tra l’altro, nella motivazione “per il suo giornalismo trasparente. Per la coraggiosa denuncia e puntuale informazione. Non improvvisata. Non neutra. Non distaccata. Come quella di Biagi, la sua è una penna che lascia il segno”.