
Sandro Castellano
GENOVA – Lutto nel mondo del giornalismo. Si è spento all’età di 87 anni Sandro Castellano, decano nel settore della pallanuoto nazionale e internazionale. “Il maestro”, come lo chiamavano tutti nell’ambiente, è morto nella serenità della sua casa di Genova Pegli, dove ha abitato e lavorato per quasi tutta la vita. Lascia la moglie, Elisabetta Soraru, pediatra da lui amatissima, i fratelli e i nipoti. Ma Sandro lascia anche una enorme famiglia di amici, una famiglia senza frontiere, internazionale, di giocatori e giocatrici di pallanuoto, atleti divenuti allenatori, dirigenti federali e di società, arbitri.
Sandro ha allevato inoltre generazioni di giornalisti. Non aveva figli, ma amava i giovani. Amava l’atletismo con la “A” maiuscola, era un “mago” di statistiche. Il suo archivio, aggiornato fino all’ultimo, spaziava dalle competizioni internazionali di massimo livello a quelle ultralocali. Conosceva ogni singolo atleta per resa in vasca, risultati personali in difesa e attacco. Di loro spesso sapeva perfino i nomi di mogli e figli. E altrettanto spesso, si affannava a rifiutare i loro inviti a cena. Perché Sandro, che ai bordi delle vasche internazionali era chiamato “The Patriarch” con rispetto e stima, per metà della sua vita ha combattuto con il diabete.
Si era dato regole che gli pesavano, talvolta le ha trasgredite, ma vedere quegli occhi azzurri, intelligenti e vispi, finalmente felici di fronte a una bella coppa di gelato valeva forse più della certezza delle pene che avrebbe subito la notte stessa. Sandro è spirato nel sonno, martedì notte, senza soffrire.
I familiari hanno deciso di celebrare il funerale in forma privata. Inutile tentare di elencare tutti i “giganti” della pallanuoto che ha conosciuto e che ha “bacchettato” nelle varie fasi della loro carriera.
Bisognerebbe citarli tutti. Sandro, che aveva collaborato con tutti i principali quotidiani, sportivi e non, d’Italia, era un esperto oltre che di pallanuoto anche di calcio.
E’ stato caposervizio allo sport del “Corriere Mercantile”, con cui ha collaborato per due decenni dopo la pensione. Ha girato il mondo, come diceva lui, “almeno tre volte”. Ha partecipato da cronista a dieci Olimpiadi. Ha esordito nel 1952 a Helsinki.
Dopo avere “saltato” Melbourne nel 1956, non ne ha mai mancata una, da Roma 1960 a Barcellona 1992. Ha coperto 14 campionati Europei e 7 campionati Mondiali. L’ultimo impegno internazionale per Sandro è stato nel 2003, ai Mondiali di Barcellona. (Agi)
Nato a Susa, in provincia di Torino, il 15 maggio 1925, viveva a Genova dal 1930 ed era giornalista professionista dal 1° settembre 1953. I primi passi nel 1947 a “La vedetta dello sport”, quindi nel 1948 con il settimanale sportivo “Il Grifone”. Nel 1953 fu tra i fondatori, con Nino Nutrizio, de “La Notte” di Milano.
Nel 1962 è stato direttore di “Football Italiano” e nel 1970 de “Il mondo del nuoto”.
Nel 1974 è stato presidente del Gruppo Ligure Giornalisti Sportivi “Renato Tosatti” e fino al 1994 segretario dell’Ussi.