E oggi un imprenditore italiano, Marco Boglione, compra una pagina sui giornali per ricordare il papà di Apple

“Siate affamati, siate folli”, un anno senza Steve Jobs

La pagina fatta pubblicare da Marco Boglione su La Repubblica, La Stampa e Il Giornale

ROMA – “Siate affamati, siate folli”. Le parole pronunciate nel 2005 davanti agli studenti dell’Università di Stanford le ritroveremo negli annali dell’era post-moderna. Dodici mesi fa se ne andava il fondatore di Apple, amato e odiato, criticato e idolatrato.
Il 5 ottobre del 2011, a Palo Alto, moriva Steve Jobs, il padre dell’Iphone, il precursore del progresso esplicitamente “geek”.
Nato in California a Green Bay, nel 24 febbraio 1955, fu dato in adozione dai genitori naturali, l’americana Joanne Carole Schieble e il professore siriano Abdulfattah Jandali.
Venne affidato ancora in fasce ad una famiglia che avrebbe dovuto garantirgli un futuro migliore, la coppia però si tirò indietro all’ultimo momento e Jobs fu, così, allevato da Paul e Clara Jobs, di Santa Clara Valley, in California.
Fin da bambino si mise in luce per le sue capacità scientifiche. Si diplomò a 17 anni alla Homestead High School di Cupertino e quattro anni dopo fondò la Apple.
Nel 2002 la svolta con la presentazione dell’iPod e dello sviluppo della piattaforma Itunes, il più grande mercato virtuale legalizzato di musica. Negli anni successivi arrivarono l’iBook, il MacBook e il G4, Po l’iPhone e l’iPad.
Nel 2004 Jobs parlò per la prima volta del suo cancro in pubblico. Ai vertici dell’azienda lo sostituì il suo braccio destro, Tim Cook. Nel 2009 subì un trapianto di fegato, per poi spegnersi, ironia del destino, il 5 ottobre, all’indomani della presentazione dell’iPhone 4S. (Asca)
Singolare iniziativa, invece, quella di un imprenditore italiano che compra una pagina di diversi quotidiani in ricordo di Steve Jobs.
“Tutti i ragazzi almeno una volta nella vita hanno sognato di cambiare il mondo. Una minoranza ha compiuto la propria piccola grande rivoluzione. Steve Jobs è stato uno di questi, la società e il nostro futuro li ha cambiati davvero”.
Scrive così Marco Boglione, fondatore e presidente di BasicNet Spa società che opera nel settore dell’abbigliamento, nella lettera pubblicata da La Repubblica, La Stampa e Il Giornale, a un anno esatto dalla morte del fondatore della Apple.
La lettera, a tutta pagina, è accompagnata da una bella e celebre foto in bianco e nero di Steve Jobs risalente agli anni Ottanta scattata da Norman Seeff, famoso per i suoi ritratti a star della musica come Joni Mitchell, Miles Davis e Patti Smith.
E’ la stessa foto che campeggia sul retro della biografia ufficiale scritta da Walter Isaacson.
“Mi auguro che Steve Jobs possa aiutare i giovani a pensare all’impresa come a un’opzione creativa di vita, scegliere questa vita non equivale a inaridirsi e votarsi soltanto al profitto. Lui ci ha insegnato come fare impresa in modo contemporaneo. Grazie Steve!”, chiude così la lettera dell’imprenditore. (Ansa)

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