L’aspirante giornalista, Armando Montano, 22 anni, ritrovato senza vita in un ascensore. Si indaga sull’accaduto

Messico: trovato morto un tirocinante dell’Associated Press

Armando Montano

CITTA’ DEL MESSICO (Messico) – Armando Montano, aspirante giornalista che stava svolgendo un tirocinio alla sede di Associated Press di Città del Messico, è stato trovato morto ieri mattina nella capitale messicana.
Aveva 22 anni ed era originario di Colorado Springs, nello Stato americano del Colorado. Il corpo del giovane è stato trovato al fondo del vano dell’ascensore di un appartamento vicino alla sua abitazione, nel quartiere Condesa di Città del Messico.
Le autorità locali hanno aperto un’inchiesta sulle circostanze della morte e l’ambasciata Usa sta monitorando il corso delle indagini.
Montano era arrivato nella capitale messicana a inizio giugno, dopo essersi laureato negli Stati Uniti in spagnolo con una specializzazione in studi latino-americani.
Durante il breve periodo di tirocinio ad Associated Press, aveva scritto notizie sulla storia di nove cuccioli di elefante salvati in Namibia e arrivati nello Stato messicano di Puebla e sulla sparatoria del 24 giugno all’aeroporto di Città del Messico, in cui tre poliziotti sono stati uccisi da due colleghi implicati in attività con i narcotrafficanti.
Al momento della morte, Montano non stava lavorando ad alcuna notizia. In autunno aveva in programma di iscriversi a un master di giornalismo all’università di Barcellona.
“Armando era un giovane intelligente, pieno di gioia, talento e con una grande voglia di fare”, riferisce Marjorie Miller, direttrice di AP Latin America a Città del Messico.
“Amava il giornalismo ed era molto desideroso di imparare”, continua. “Nel breve periodo ad AP – conclude la direttrice – si era guadagnato un posto nei cuori di tutti grazie al duro lavoro, al dinamismo e all’amore per la professione”.
A dicembre e gennaio, Montano si era occupato dei caucus delle presidenziali Usa in Iowa in veste di stagista del “New York Times” e l’anno scorso aveva lavorato per diversi mesi come tirocinante al The Chronicle of higher education, giornale locale di Washington DC.
“Armando era un giovane giornalista che spiccava”, racconta Richard Berke, vicedirettore del “New York Times”.
“Aveva una rara passione ed esuberanza rispetto alla vita e alle persone. Il suo potenziale – conclude – non conosceva limiti”. (LaPresse/AP)

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