Oggi a Padova un convegno all’interno della Casa di reclusione, aperto a tutti i giornalisti. Tra gli ospiti Gherardo Colombo

Il senso della rieducazione in un Paese “poco educato”

Ristretti orizzonti

PADOVA – “Il senso della rieducazione in un Paese ‘poco educato’”. E’ il titolo della giornata in programma oggi, venerdì 18 maggio, dalle 9.30 alle 16.30, all’interno della Casa di reclusione di Padova, organizzata in collaborazione con il Centro documentazione Due Palazzi, la redazione di “Ristretti Orizzonti” (il periodico realizzato ed edito dalla Casa di reclusione di Padova), il Ministero della Giustizia e la Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia.
Partecipazione libera per tutti i giornalisti: per accedere è, infatti, sufficiente presentare la tessera stampa all’ingresso.
L’obiettivo degli organizzatori: affrontare il tema della rieducazione (e dell’educazione) sotto varie angolature, offrendo interessanti spunti di riflessione sulla realtà del carcere e la finalità della pena.
A sviluppare il tema “Mala e buona educazione” sarà Gherardo Colombo, ex magistrato, autore, tra l’altro, dei saggi “Sulle Regole”, “Democrazia” e “Il perdono responsabile”; mentre di “Carcere: ritorno all’infanzia” parleranno Roberto Bezzi, responsabile dell’area pedagogica nella Casa di reclusione di Bollate, e Mauro Palma, presidente uscente del Comitato europeo per la prevenzione della tortura: Due modelli a confronto: il carcere responsabilizzante e il carcere paternalista.
Due gli interventi su “Il detenuto-vittima e la responsabilità”: Ivo Lizzola, professore ordinario di Pedagogia Sociale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bergamo; Deborah Cartisano, figlia di Lollò Cartisano, il fotografo di Bovalino sequestrato e ucciso dalla ‘ndrangheta: “Spiego ai detenuti il dolore per mio papà vittima di mafia”.
A trattare il tema “Le parole che non rieducano: aspettativa – fallimento – delusione” sarà, invece, lo scrittore Eraldo Affinati, autore di “La città dei ragazzi” e “Peregrin d’amore”.
De “I vasi comunicanti della rieducazione” discutereranno Pietro Buffa, direttore della Casa circondariale Lorusso e Cutugno di Torino, e Claudia Mazzucato, professore aggregato di Diritto penale all’Università Cattolica del Sacro Cuore
; de “La rieducazione sentimentale” si occuperà Alessandra Augelli, dottore di ricerca in Pedagogia che svolge attività di formazione sui temi dell’affettività e della relazionalità, privilegiando le metodologie narrative ed autobiografiche.
“Il racconto di sé per ritrovare il bandolo della matassa della vita” sarà l’argomento dell’intervento di Beppe Pasini, docente a contratto di Pedagogia della famiglia all’Università di Milano Bicocca e di Pedagogia Sperimentale all’Università di Brescia.
“Quando l’informazione non informa, ma diseduca” sarà, infine, il tema sviluppato da Giovanni Bianconi, giornalista del “Corriere della Sera”, che segue le più importanti vicende giudiziarie e di cronaca, scrittore (l’ultimo suo lavoro è I“l brigatista e l’operaio. L’omicidio di Guido Rossa. Storia di vittime e colpevoli”, Einaudi Stile libero, 2011).
Coordinerà i lavori Adolfo Ceretti, professore ordinario di Criminologia all’Università di Milano-Bicocca, e coordinatore scientifico dell’Ufficio per la Mediazione penale di Milano.

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