
Robert Mahoney
NEW YORK (Usa) – Il Comitato per la difesa dei giornalisti (Cpj), organizzazione con sede a New York, ha condannato la prolungata detenzione di almeno 13 giornalisti e attivisti per la libertà di stampa in Siria, sottolineando che per diversi di loro non sono state rese note le accuse, le condizioni fisiche e il luogo di detenzione.
“Fin dall’inizio delle proteste, un anno fa, il governo siriano ha cercato di prevenire la copertura degli eventi arrestando i giornalisti del Paese e respingendo quelli stranieri”, ha affermato il vice direttore del Cpj, Robert Mahoney, in un comunicato. “Il governo – ha aggiunto – deve immediatamente rilasciare i giornalisti in stato d’arresto”.
Molti degli arrestati, sottolinea il Cpj, sono finiti in carcere in un raid compiuto dalle autorità in febbraio nella sede del Centro siriano per la libertà di stampa e di espressione. Tra loro vi sono Hani Zitani, Abd al-Rahman Hamada e Mansour al-Omari, per i quali Amnesty International ha espresso il timore che vengano torturati poichè sono rinchiusi in stato di isolamento in una base militare vicino a Damasco, nella città di al Modamiya.
(Ats)