
Miriam Mafai e Giorgio Napolitano
ROMA –
Con Miriam Mafai “scompare una delle più forti personalità femminili italiane degli scorsi decenni: erede di un’alta tradizione intellettuale e artistica famigliare, si era impegnata giovanissima nella Resistenza romana, affermandosi presto come giornalista di grande talento e combattività, e quindi come significativa scrittrice in stretto legame con il movimento per l’emancipazione delle donne e con l’attività politica della sinistra”.
E’ il ricordo commosso che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, affida ad un messaggio partecipando al dolore dei figli, della sorella Simona e di tutti i familiari della giornalista scomparsa oggi.
“Lo spirito critico con cui aveva ripercorso le sue scelte ideali – aggiunge il Capo dello Stato – era parte di un temperamento morale alieno da convenzionalismi e faziosità. Nel ricordare la schietta amicizia che ci ha così a lungo legati, mi resta vivissima l’immagine della sua umanità appassionata, affettuosa ed aperta”.
Scalfari: “Una donna di libero pensiero”
ROMA – “Questa notizia me l’aspettavo, purtroppo, ma una cosa è sapere che un amico che se ne va, altro è che se n’é andato. Sono molto triste per la scomparsa di una persona che è stata molto mia amica, preziosa per il giornale e per il Paese”: è commosso Eugenio Scalfari ricordando, su Repubblica.it, Miriam Mafai. “Aveva una vitalità eccezionale e un’allegria per la vita – aggiunge il fondatore di Repubblica -. Era sicuramente una donna di sinistra e scriveva su giornali comunisti, fino a quando nacque Repubblica. Ricordo in che modo prese l’iniziativa di venire da noi, lo leggerete nei dettagli domani su Repubblica, e quando io la accolsi a braccia aperte, nell’ottobre del ’75. Ci intendemmo subito. Le dissi «ti dispiacerà lasciare Paese Sera», e lei rispose «ho già dato le dimissioni»: era sicura della sua scelta e del fatto che sarebbe stata accolta immediatamente”. Per Scalfari, la Mafai “era molte cose insieme: era una militante di sinistra ma anche una femminista militante nel Pci, e se c’era un partito maschilista, era quello. Era una persona molto laica, in senso lato, di liberissimo pensiero. E poi se ne é andata… basta così…”, conclude Scalfari molto commosso.
Mauro: “Cercava sempre di capire gli altri”
ROMA – “Miriam era una presenza umana molto forte, aveva idee forti, ma sapeva ascoltare gli altri. Era come se Miriam, fuoriuscita dalla corazza dell’ideologia comunista, facesse questo sforzo continuo di cercare di capire le ragioni degli altri, lasciandosi toccare, provocare, come se ci fosse sempre qualcosa da imparare”: così il direttore di Repubblica Ezio Mauro ricorda Miriam Mafai su Repubblica.it. Mauro in particolare ricorda “il suo riformismo, io lo chiamo così, cioè l’idea di una sinistra capace di parlare all’intero Paese perché capace di intendere le ragioni di tutti e di far valere le proprie tenendo conto anche delle opinioni altrui. E poi il suo giornalismo, che sapeva spiegare proprio perché voleva capire. E il suo sorriso, la sua presenza umana, questa donna dolcissima e fortissima insieme”. “L’ultima volta che ci ho parlato – conclude Mauro – mi ha detto «spero di farcela anche questa volta». Non è così e la piangiamo molto, tutti insieme, tutta la famiglia di Repubblica”. (Ansa)
Lei: “Ha fatto dell’impegno sociale una missione di vita”
ROMA – “Con la scomparsa di Miriam Mafai non perdiamo soltanto una giornalista autorevole, una politica coraggiosa, un’intellettuale vivace e anticonformista. Con lei – dichiara il direttore generale della Rai, Lorenza Lei – viene meno una protagonista della storia del nostro Paese, una voce battagliera che ha fatto dell’impegno sociale una missione di vita.
Una donna che è stata sempre dalla parte delle donne: ha saputo raccontare la condizione femminile dal dopoguerra ai nostri giorni con uno sguardo analitico, talvolta critico, ma sempre costruttivo. Se oggi le donne italiane hanno raggiunto consapevolezze nuove – sottolinea Lorenza Lei – lo devono anche a questa straordinaria figura”.