
Carlo Freccero

La trasmissione in onda su Rai4 oggetto della telefonata
ROMA – Carlo Freccero, direttore di Raiquattro, è stato sospeso per dieci giorni dal ruolo e dalle funzioni. Lo apprende l’Agi. Il provvedimento è stato adottato dalla Direzione Risorse Umane e Organizzazione (in breve la Direzione del personale, ndr).
È la conseguenza della contestazione disciplinare mossa a Freccero per i contenuti della telefonata intercorsa tra quest’ultimo e il quotidiano “Libero” (una telefonata di fuoco tra il direttore Rai e il giornalista di “Libero” Francesco Borgonovo, ndr) durante la quale il direttore di Raiquattro “è venuto meno – contesta la Direzione del personale Rai – agli obblighi di dirigenza, correttezza e buona fede derivanti dal rapporto di lavoro, determinando sfiducia nel corretto adempimento dei suoi obblighi”, in violazione di una norma del Codice Civile, oltre che del regolamento di disciplina aziendale e anche del codice etico Rai.
Freccero, a quanto ancora apprende l’Agi, è intenzionato a promuovere ricorso al giudice del lavoro contro il provvedimento disciplinare adottato nei suoi confronti.
“Per cinque anni non mi hanno fatto lavorare, poi mi hanno messo a Raisat, poi ancora a Rai 4, e ora questa decisione… È una vergogna, sono 10 anni che sono perseguitato, questo è mobbing”.
Così Carlo Freccero commenta all’Agi la decisione della Direzione Risorse umane e Organizzazione della Rai di affibbiargli 10 giorni di sospensione dal ruolo e dalle funzioni per i contenuti della telefonata intercorsa con il quotidiano “Libero” in merito a una delle trasmissioni in onda sul canale, “Fisica e Chimica” (trasmissione mutuata dalla Spagna in cui dominano temi quali sesso, droga e trasgressioni dei giovani, che ne sono protagonisti, e che hanno dato impulso all’intera querelle, ndr) e ritenuti in violazione al Codice civile, al regolamento di disciplina aziendale e al codice etico Rai.
Il provvedimento non avrà efficacia immediata perché Freccero preannuncia ricorso al giudice del lavoro e già domani incontrerà i propri legali.
“Anziché darmi riconoscimenti per il lavoro che svolgo e per i risultati che ottengo, mi danno la sospensione.
È una cosa inimmaginabile, da vera e propria persecuzione che va avanti da anni nei miei confronti. Vergogna, vergogna, vergogna… Andremo in Tribunale”, conclude il direttore di Rai 4. (Agi)