Il Governo Monti pone una serie di paletti all’accreditamento degli inviati che costerà dai 500 ai 2500 euro

Sui voli di Stato i giornalisti dovranno pagare il biglietto

Fabrizio Finzi
ROMA – Restrizioni per i familiari dei titolari dei voli di Stato e dei loro accompagnatori, limitazioni specifiche per i giornalisti che saranno costretti in ogni caso a pagare una sorta di biglietto, se autorizzati al volo di Stato: sono queste le principali novità introdotte dal Governo sui cosiddetti voli blu.
L’aspetto nuovo della decisione di palazzo Chigi riguarda indubbiamente una serie di limitazioni introdotte per i parenti, anche stretti, dei ministri o sottosegretari che useranno i voli di Stato a partire dal 15 marzo 2012: “relativamente ad eventuali familiari, l’autorizzazione all’imbarco – si legge nella direttiva – dovr… essere limitata ai soggetti per i quali sussistano specifiche esigenze di tutela o di altra natura, debitamente motivate”.
Una formula sufficiente vaga ma che, comunque, ha l’obiettivo di prevenire possibilità di un uso poco trasparente di voli pagati con soldi pubblici. Per quanto riguarda il pagamento delle tratte aeree da parte dei giornalisti si tratta semplicemente di un ritorno al passato, visto che la norma era già stata introdotta dall’ultimo governo Prodi e poi revocata dall’esecutivo di Silvio Berlusconi.
La cifra che gli organi di stampa dovranno pagare per imbarcare un loro giornalista sui voli di Stato varia dai 500 ai 2500 euro “tenuto conto della distanza e della durata della missione”, si legge sempre nella direttiva di palazzo Chigi. Ad esempio, per la prossima complessa missione in Asia del premier Mario Monti (Corea del sud, Giappone e Cina) i giornalisti sono stati autorizzati al volo di Stato e dovranno versare un contributo preventivo di 2500 euro.
Ma salire a bordo degli aerei dei politici non sarà più automatico o soggetto ad una autorizzazione “politica”: la nuova normativa pone, infatti, una serie di paletti. “Per quanto riguarda eventuali inviati di organi di stampa o di informazione, è consentito – si legge nella direttiva – l’accreditamento di giornalisti e dei loro assistenti, nonché di operatori della comunicazione istituzionale e pubblica, in quanto funzionali allo svolgimento della missione, al fine di garantire l’informazione ai cittadini in occasione di eventi di grande rilievo”.
In questo caso l’accreditamento è consentito “esclusivamente ove ricorrano le seguenti condizioni: presenza di rilevanti difficoltà… nel raggiungere la destinazione per mancanza o insufficienza o notevoli problemi nel ricorso a mezzi di trasporto di linea, ovvero svolgimento della missione in aree di crisi”. (Ansa).

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