Il segretario dell’Ordine dei giornalisti, Giancarlo Ghirra, contro il bando della Cineteca partecipata dal Comune

A Bologna un ufficio stampa senza giornalisti

Giancarlo Ghirra

BOLOGNA – Un Ufficio stampa senza giornalisti. E’ quanto sta avvenendo a Bologna dove la Cineteca sta mettendo in piedi una propria struttura informativa… facendo a meno dei giornalisti. Sulla vicenda ha subito preso posizione il segretario del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Giancarlo Ghirra, il quale ha dichiarato che “se non ci sarà un immediato passo indietro, che l’Ordine auspica, la Cineteca di Bologna avrà un capo ufficio stampa e un redattore non giornalisti. Ciò è inaccettabile”.
“La Fondazione ‘partecipata’ dal Comune – continua Ghirra – contribuisce ad alimentare il Far West nel mondo dell’informazione, colpito da precariato dilagante, giornalisti pagati pochi euro a pezzo, arbitrio di editori (privati e pubblici) che violano leggi e regole elementari di comportamento”.
“E’ insopportabile – sottolinea il segretario del Consiglio nazionale dell’Ordine – che nel bando di selezione non sia stata prevista l’iscrizione all’Albo dei giornalisti. Ciò è gravissimo non soltanto perché si ignorano e violano leggi dello Stato, ma perché si trascura un elemento fondamentale: i giornalisti hanno la capacità di valutare le notizie e, soprattutto, di garantire ai cittadini un’informazione corretta. I giornalisti non sono portavoce di chi li assume neppure negli uffici stampa privati. Sono professionisti che conoscono le regole della correttezza e della trasparenza dell’informazione, che dovrebbero stare a cuore anche a una Fondazione di proprietà quasi esclusiva del Comune di Bologna.
E’ vero che formalmente non si applica a una fondazione la legge 150 del 2000 che regola la vita degli uffici stampa pubblici, ma nella sostanza la violazione è evidente. Anche negli uffici stampa privati l’esercizio abusivo della professione va evitato e combattuto. E sarebbe bene che per primi gli amministratori pubblici contribuiscano a questa battaglia”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *