Coinvolto nell’inchiesta con, al centro, Walter Lavitola: concorso in truffa aggravata e bancarotta fraudolenta

De Gregorio indagato per truffa nei fondi a “L’Avanti”

Il senatore del Pdl Sergio De Gregorio

NAPOLI – Il senatore del Pdl Sergio de Gregorio è indagato per truffa e false fatturazioni nell’ambito dell’inchiesta sui finanziamenti al quotidiano “l’Avanti”. L’indagine condotta dai pm di Napoli, Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock ha portato ad alcune perquisizioni e sequestri: tra l’altro sono stati sequestrati dei container con documenti del senatore de Gregorio che restano tuttavia sigillati in attesa dell’autorizzazione del Senato sulla richiesta di perquisizioni.
De Gregorio è indagato in concorso con il direttore de “l’Avanti”, Walter Lavitola. L’inchiesta riguarda l’erogazione di oltre 23 milioni e 200 mila euro in un arco di tempo che va dal 1997 al 2009 a titolo di contributi per l’editoria.
L’erogazione, secondo l’accusa, sarebbe avvenuta facendo ricorso a fatture per operazioni inesistenti e documenti che attestavano, contrariamente al vero, che la società editrice, la “International Press”, possedeva i requisiti sulla tiratura delle copie vendute.
Pertanto, il Dipartimento per l’Editoria sarebbe stato indotto in errore in quanto erano state comunicate vendite in blocco o mediante strillonaggio del quotidiano, in realtà mai effettuate.
De Gregorio è indicato dai pm quale “socio effettivo e gestore” dal 1997 della “International Press”, editrice del giornale, e di alcune società riconducibili al gruppo “De Gregorio-Italiani nel mondo” (“B.V.P. Broadcast Videom Press”, “Aria Nagel” e associati, “Italiani nel mondo channel”).
Tali società avrebbero emesso fatture inesistenti nei confronti della “International Press” o avrebbero utilizzato fatture, sempre per operazioni inesistenti, emesse dalla società editrice. Lo scopo, secondo l’accusa, era quello di appropriarsi indebitamente dei contributi previsti dalla legge 250 a sostegno dell’Editoria.
Le presunte irregolarità contestate dai pm nel decreto di sequestro si riferiscono anche all’alterazione dei dati di vendita e di diffusione del quotidiano. De Gregorio e Lavitola risultano indagati per concorso in truffa aggravata e bancarotta fraudolenta. Quest’ultima ipotesi si riferisce alla distrazione di beni della fallita società “BVP Broadcast Video Press”, nonché alla presunta distruzione e la falsificazione dei libri contabili.
Le indagini hanno messo in evidenza il legame tra il senatore e Lavitola. Le fatture emesse dalle società di De Gregorio sarebbero servite, tra l’altro, a far aumentare fittiziamente i costi del quotidiano per ottenere maggiori contributi dai fondi per l’editoria.
I magistrati hanno disposto il sequestro di quattro container nella sede della Mx Box di Casalnuovo (Napoli) eseguito dalla Guardia di Finanza, ipotizzando che vi siano custoditi documenti relativi alle societa´ del cosiddetto gruppo De Gregorio. Dovrà essere il Senato a decidere se autorizzare la perquisizione dei container. (Agi)

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