
Paolo Ferrero
ROMA – “Il Prc non rinuncia per niente al contributo statale alla stampa, anzi stiamo discutendo con il governo per aumentarlo”: così Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista.
“Questo – aggiunge – è l’unico modo per salvare Liberazione. Quanto alla possibilità di fare i 250 numeri del giornale – e quindi di maturare i contributi minimi per accedere ai contributi statali – non c’é nei prossimi giorni alcun limite invalicabile”.
“Noi non rinunciamo per nulla a richiedere i contributi statali e assicuro – dice ancora Ferrero – che se vi fossero le risorse non ci sarebbe nessun problema tecnico o organizzativo che impedirebbe la pubblicazione dei 250 numeri entro la fine dell’anno. A costo di fare uscire il giornale 7 giorni su 7. Il vincolo che abbiamo è solo quello economico. E’ evidente che il suicidio sarebbe dato dalla scelta di far uscire comunque il giornale cartaceo in questo periodo e in queste condizioni. Porterebbe nel giro di pochissimo tempo al fallimento certo di Liberazione. Questo perché – conclude Ferrero – i tagli hanno determinato un deficit strutturale enorme e anche l’assenza di liquidità”. (Ansa)
Intanto solidarietà e sostegno ai giornalisti di “Liberazione”, da dodici giorni in stato di occupazione con tutti i lavoratori del giornale nell’estremo tentativo di salvare la testata da una prospettiva di chiusura a causa di un drastico taglio dei finanziamenti pubblici per i giornali politici, cooperativi, no profit, culturali e di idee, è stata espressa dai Comitati di Redazione riuniti oggi in assemblea, a Roma, nella sede della Fnsi.
L’iniziativa dei colleghi di “Liberazione”, che dal primo gennaio occupano la sede e lavorano potendo solo diffondere in pdf il loro giornale, è la spia emblematica del punto acuto di crisi raggiunto. I colleghi di decine di testate ancora in attesa dei contributi del 2010 che rischiano, come loro, il posto di lavoro già nel brevissimo periodo e la precarietà di condizione di tutti coloro che esercitano l’attività in un centinaio di giornali che ancora non sanno quale sia la prospettiva reale per il 2012 si sono ritrovati in una linea comune di impegno e di solidarietà operosa.
Ai colleghi di “Liberazione”, inoltre, l’assemblea dei Cdr ha manifestato la piena condivisione per le difficili trattative sul futuro con l’azienda editrice e le incomprensioni su alcune scelte editoriali e diffusionali operate in questa fase, tra cui la pubblicazione di pagine del quotidiano all’interno di altra testata.