Mario Monti completa la squadra (17 ministri, 3 vice e 25 sottosegretari). L’editoria a Carlo Malinconico

Paolo Peluffo sottosegretario all’Informazione

Cristina Ferrulli

Paolo Peluffo

Carlo Malinconico

ROMA – Il governo chiude la partita di viceministri e sottosegretari e allarga le maglie del governo che, con l’indicazione del consigliere di Stato Filippo Patroni Griffi per la Funzione Pubblica, arriva a 17 ministri, più naturalmente il premier.
I vice, nominati stasera dal consiglio dei ministri, sono 3 e 25 i sottosegretari. Intanto, nel Pdl scoppia il caso del “politico” di vecchio corso Giampaolo D’Andrea, anche se non ricandidato alle ultime elezioni, nominato sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e subito oggetto di un duro attacco di diversi parlamentari del Popolo della libertà.
“Nulla di personale verso D’Andrea, ma la decisione di nominare un politico tradisce la ragione costitutiva del governo, chiediamo coerenza e non vorremmo essere costretti a negargli l’appoggio, dicono in una nota congiunta Guido Viceconte, Cosimo Latronico, Salvatore Mazzaracchio, Ulisse Di Giacomo, Giuseppe Moles e Vincenzo Taddei.
Duro anche il capogruppo al Senato, Maurizio Gasparri, che parla di “violazione” di un principio. Ma il coordinatore del Popolo della libertà, Ignazio La Russa, frena affermando: “Non sarà un sottosegretario in più o in meno a cambiare le sorti di questo governo”.
Un altro esponente del Pdl, Guido Crosetto, critica anche la presenza di Gianluigi Magri, ex deputato dell’Udc e membro dell’Agcom, finito alla difesa e anch’esso, come D’Andrea, non ricandidato alle ultime elezioni.
Per il resto, poche le sorprese, al di là del nuovo ministero: Vittorio Grilli, in aspettativa dalla carica di direttore generale del Tesoro, diventa viceministro dell’Economia e in una squadra di tecnici, alla fine solo Giampaolo D’Andrea, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, e Gianluigi Magri alla Difesa sono gli unici ad avere un passato da parlamentare.
Domani il governo si presenterà al gran completo alla prima prova di voto alla Camera sulla modifica dell’art.81 sul pareggio di bilancio. Il premier Mario Monti ha accelerato, prima della partenza domani per l’Eurogruppo a Bruxelles, la nomina di sottosegretari e viceministri per concentrarsi sul primo pacchetto di misure economiche, previsto per il 5 dicembre.
La stretta sulla squadra è arrivata con un consiglio dei ministri lampo, durato appena venti minuti. Ma cominciato con oltre un’ora di ritardo per sciogliere gli ultimi nodi, tra i quali la decisione di affidare ad un ministro la delega della Funzione Pubblica, che era rimasta in carico alla presidenza del consiglio.
La decisione sarabbe stata presa nel corso dell’incontro che Monti ha avuto con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Sciolto anche il nodo di Vittorio Grilli: il direttore generale del Tesoro sarà il braccio destro di Monti all’Economia dopo essersi messo in aspettativa dall’incarico a via XX Settembre con un taglio allo stipendio del 70 per cento.
Al Tesoro, come sottosegretari, arrivano anche Vieri Ceriani, già a capo dei servizi fiscali di Bankitalia, e Gianfranco Polillo. Al fianco di Corrado Passera, allo Sviluppo, arriva come viceministro con delega alle Infrastrutture Mario Ciaccia, attuale amministratore delegato di Biis, società controllata da Intesa San Paolo.
Il terzo viceministro è Michael Martone, professore di diritto del Lavoro non ancora quarantenne, che va al Welfare. Alla Giustizia viene nominato sottosegretario Salvatore Mazzamuto, già consigliere giuridico del ministro Angelino Alfano per la riforma del codice civile.
Ecco le nomine varate dal Consiglio dei ministri per sottosegretari e viceministri.
 Rispetto al precedente Esecutivo il numero complessivo dei sottosegretari diminuisce da 40 a 25, di cui 4 presso la Presidenza del Consiglio. Ai quali si aggiungono tre nomine a viceministro.
Alla Presidenza del Consiglio:
-Rapporti con il Parlamento, Giampaolo D’Andrea e Antonio Malaschini
-Editoria, Carlo Malinconico
-Informazione e Comunicazione, Paolo Peluffo
Agli Affari esteri, Marta Dassù e Staffan de Mistura
All’Interno, Carlo De Stefano, Giovanni Ferrara, Saverio Ruperto
Alla Giustizia, Salvatore Mazzamuto e Andrea Zoppini
Alla Difesa, Filippo Milone e Gianluigi Magri
All’Economia e Finanze, Vittorio Grilli (Vice Ministro), Vieri Ceriani e Gianfranco Polillo
Allo Sviluppo Economico, Claudio De Vincenti e Massimo Vari
Alle Politiche agricole alimentari e forestali, Francesco Braga
All’Ambiente, tutela del territorio e del mare, Tullio Fanelli
All’Infrastrutture e trasporti, Mario Ciaccia (Vice Ministro) e Guido Improta
Al Lavoro e alle Politiche sociali, Michel Martone (Vice Ministro) e Cecilia Guerra
Alla Salute, Adelfio Elio Cardinale
All’Istruzione, Università e Ricerca, Elena Ugolini e Marco Rossi Doria
Ai Beni e Attività culturali, Roberto Cecchi
(Ansa) La nota ufficiale

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