Lo ha sottolineato il papà della Rete, Tim Burners Lee, nel giorno del compleanno romano del “World Wide Web”

Internet ha 20 anni: “Parliamo di diritto a non essere spiati”

Tim Berners Lee

ROMA – “Dobbiamo iniziare a parlare di diritto all’accesso al web e anche di diritto a non essere spiati. Dobbiamo fare in modo che Internet resti gratuito, aperto e neutrale”. E’ questo il messaggio di Tim Berners-Lee, il padre del World Wide Web, che oggi a Roma ha festeggiato i 20 anni della sua invenzione, all’iniziativa ‘Happy Birthday Web’, curata da Riccardo Luna, ex direttore di Wired Italia, ora firma de “La Repubblica”.
“Oramai tutto il mondo è online e i governi devono utilizzare il web come supporto perché aumenta l’efficienza e l’accessibilità ai dati, le persone che votano devono essere informate”, ha aggiunto Berners-Lee, spiegando che, man mano che la piattaforma cresce e si irrobustisce, “bisogna lavorare per ridurre il divario tra chi lo usa o chi no, cercando di non lasciare indietro gli anziani. In Italia è connesso al web il 51% della popolazione: è un dato su cui bisogna lavorare. Tutti devono far parte della società dell’informazione”.
Alla fine del suo applauditissimo intervento, in un sala al Tempio di Adriano gremita di pubblico, Tim Berners-Lee ha spento 20 candeline su una torta con in cima un mondo, a ricordare la diffusione planetaria del web.
A festeggiare il compleanno romano di Internet, anche il dissidente cinese Liu Xiaobao, premio Nobel per la pace che, proprio grazie al web, è riuscito a sfuggire alle maglie del controllo dell’informazione attuato nel suo Paese.

La nascita di Internet
Lo scienziato inglese Tim Berners-Lee è considerato l’inventore del World Wide Web. Il titolo di “padre del web” gli è dovuto: non soltanto Berners-Lee ha inventato il termine “world wide web”, ovvero “rete d’interconnessione mondiale” per indicare quello che oggi chiamiamo tutti “internet”, ma fu lui che, negli anni Ottanta, mise a punto un programma informatico chiamato “Enquire”, destinato a coordinare e scambiare le informazioni e le ricerche fra scienziati accentrati attorno al laboratori del Cern di Ginevra, dove all’epoca Berners-Lee lavorava.
Internet esisteva già da qualche anno: era la rete che, a partire dai laboratori del Darpa (istituto di ricerche militari americano) connetteva diversi laboratori negli Usa e nel mondo.
In pratica, era un protocollo telefonico: si componeva un “numero” costituito dalla serie di simboli che oggi vanno a indicare una specifica pagina web, e si era connessi con il database del laboratorio cercato. Il 6 agosto del 1991, Berners-Lee inviò un messaggio circolare (una email, diremmo oggi) per far conoscere ai suoi capi e ai referenti l’esistenza del programma che lui aveva scritto e perfezionato per anni.
Un piccolo seme, ma da lì è nata la pianta della Rete, che oggi ha radici e foglie negli angoli più sperduti del mondo.

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