
Il segretario dell’Ars della Sardegna Francesco Birocchi
CAGLIARI – L’Associazione della Stampa Sarda condivide i temi del lavoro e dello sviluppo che hanno indotto Cgil, Cisl e Uil a proclamare lo sciopero generale della Sardegna per domani, venderdì 11 novembre, e ne comprende le preoccupazioni e le speranze.
Anche i giornalisti vivono sulla propria pelle gli effetti della crisi e sono impegnati a fondo nella lotta alla disoccupazione e al precariato.
Solidali con i lavoratori in sciopero, l’11 novembre saranno al loro posto per garantire l’informazione, consapevoli che anche un’informazione libera e plurale può contribuire a superare un momento difficile per chi lavora e drammatico per chi il lavoro lo ha perso o non lo ha mai avuto.
La crisi nelle emittenti private (dove il 40 per cento dei giornalisti è in cassa integrazione), il livello di precariato e la disoccupazione, la vertenza nel Servizio pubblico radiotelevisivo, sono elementi di grave disagio per il giornalismo sardo.
Un’informazione davvero indipendente si basa su rapporti di lavoro stabili e garantiti. Il precariato, il lavoro parasubordinato, le collaborazioni retribuite con tariffe umilianti, minano alla base l’autonomia della professione giornalistica con grave danno per il diritto all’informazione dell’intera comunità.