Anno XIV numero

Manifesto
Convenzioni
Contratti

Modulistica e Informazioni

Modulistica
Modulistica
Modulistica
Modulistica
Varie
Agenda2018

Il presidente della Camera dei deputati interviene sul ddl intercettazioni in discussione a Montecitorio

Fini: “In galera i criminali, non i giornalisti”

TERRACINA (Latina) – Le norme sulle intercettazioni vanno modificate ma non al punto da mandare in carcere i giornalisti. E’ l’opinione espressa dal presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, che a Terracina per un’iniziativa di Fli, è intervenuto anche sul ddl in discussione alla Camera. “Non c’è dubbio che qualche modifica all’attuale normativa andrebbe fatta – ha premesso Fini – tenendo conto, tuttavia, che si tratta di uno strumento fondamentale a disposizione della magistratura e delle forze di polizia per garantire la legalità”.
A parere di Fini andrebbero introdotte delle regole che impongono di non pubblicare il testo delle intercettazioni che non riguarda direttamente le indagini e gli indagati, impedendo la pubblicazione di pettegolezzi o di particolari che riguardino la vita privata delle persone. “Si tratta di uno strumento fondamentale – insiste il presidente della Camera – ma è evidente anche che nel momento in cui le intercettazioni vengono rese note. Occorre distinguere ciò che è penalmente rilevante dal punto di vista giudiziario da ciò che non lo è”.
L’iter del provvedimento ha subito dei rallentamenti, ricorda, e la maggioranza “lo ha rinviato ancora di una settimana. Questo vuol dire che si rendono conto che non è una cosa semplice da portare avanti, evidentemente si rendono conto che gli italiani non hanno l’anello al naso”. Infine, la stoccata conclusiva: “Quando si arriva a ipotizzare la galera per i giornalisti vuol dire che qualcosa non funziona. In galera ci devono andare i criminali e non i giornalisti”.

I commenti sono chiusi.