
A parere di Fini andrebbero introdotte delle regole che impongono di non pubblicare il testo delle intercettazioni che non riguarda direttamente le indagini e gli indagati, impedendo la pubblicazione di pettegolezzi o di particolari che riguardino la vita privata delle persone. “Si tratta di uno strumento fondamentale – insiste il presidente della Camera – ma è evidente anche che nel momento in cui le intercettazioni vengono rese note. Occorre distinguere ciò che è penalmente rilevante dal punto di vista giudiziario da ciò che non lo è”.
L’iter del provvedimento ha subito dei rallentamenti, ricorda, e la maggioranza “lo ha rinviato ancora di una settimana. Questo vuol dire che si rendono conto che non è una cosa semplice da portare avanti, evidentemente si rendono conto che gli italiani non hanno l’anello al naso”. Infine, la stoccata conclusiva: “Quando si arriva a ipotizzare la galera per i giornalisti vuol dire che qualcosa non funziona. In galera ci devono andare i criminali e non i giornalisti”.