
Il tratto di strada “vietato” al giornalista ma non ad un pullman di linea
CAMPOBASSO – Il giornalista Ermenegildo Iantomasi, cronista del giornale “Primapagina Molise”, denuncia un grave e mortificante episodio che gli ha impedito di svolgere il proprio lavoro di cronista.
In una lettera al direttore di Primapagina Molise, Nicola Dell’Omo, e al presidente dell’Associazione Stampa Molise, Giuseppe Di Pietro, denuncia, infatti, di non aver “potuto raccontare dell’inaugurazione del nuovo tratto di variante della statale 87 bivio Comune di Campolieto, perché all’incrocio della Falcione con la Statale 87 località snodo Sant’Elia, pur avendo esibito le mie generalità ed il tesserino di iscrizione all’Ordine dei Giornalisti del Molise al personale Anas presente, non ho potuto transitare oltre ancora per i pochi chilometri dal luogo della cerimonia d’apertura, perché con tono altisonante mi è stato detto che potevo raggiungere Campobasso direzione Ripabottoni fino alla Bifernina, per poi tornare indietro sino a Campolieto.
Questo – spiega Iantomasi – alle ore 15 e 35 circa di venerdì 16 settembre, nella considerazione che nonostante la lunga esperienza di guida, mai avrei potuto percorrere con l’auto il lungo tratto fino a Campobasso e ritorno bivio Campolieto, per seguire in tempo utile la manifestazione, allietata dalla presenza istituzionale del presidente Iorio e del ministro delle Infrastrutture Mattioli.
E ripensando ai numerosi argomenti seguiti negli anni trascorsi, incluse le presenze del presidente Berlusconi a San Giuliano di Puglia nel periodo post sisma, circostanze in cui nessun limite è stato imposto all’arrivo dei giornalisti, sono rimasto ancor più umiliato quando ho raccolto nella discrezionalità degli addetti ai lavori, il consenso al passaggio di persone che alla mia onesta e documentata attenzione non hanno esibito alcun pass. Compreso un lungo pullman di linea che impegnava la carreggiata molto più rispetto alla mia modesta utilitaria del 93 munita del distintivo dell’Ordine.
Ancor più ho assistito al passaggio della signora De Camillis, sorridente in auto scura, che nessun accredito ha dovuto esibire tra la confusione degli automobilisti che raccoglievano tali discriminazioni, polemizzando e cambiando rotta. Tra questi i signori Ianiri di San Giuliano di Puglia, che hanno ancor più manifestato disapprovazione per quanto accadeva.
Conservo a ricordo – sottolinea il giornalista – le foto degli sprovveduti viandanti della strada e le loro riflessioni in tutta discrezione, nella constatazione di un’Italia che ancor meno ci vede uniti nella parità di diritti e la frase esemplificativa di Luigi Ruccolo, ex sindaco di Bonefro, anch’egli fermo all’incrocio: «Gildo, tu sai come è fatta l’Italia, bisogna essere persone importanti ed avere conoscenze anche in tutte le piccole cose».
Ancor più sono rimasto meravigliato del fatto che, pur avendo esibito le mie credenziali, la persona che mi ha detto di deviare per Ripabottoni e poi per Campobasso Bifernina e ritorno via 87 fino al bivio di Campolieto, non abbia ritenuto opportuno fornirmi le sue, aggiungendo che avrebbe chiamato i Carabinieri per la mia presenza, frase vecchia riferita che nell’ironia della sorte mi accompagna da tempo.
Questo – aggiunge Ermenegildo Santomasi – è quanto accade in relazione ad una delle numerose cerimonie del taglio del nastro e l’apertura di un breve tratto di strada, che a detta anche degli automobilisti costretti a deviare o ad attendere, doveva aprire e non chiudere alla partecipazione dei cittadini e degli organi d’informazione, anche di quelli non sempre graditi.
E nella considerazione di queste disperse briciole di democrazia sempre meno garanti della parità dei diritti, le confermo ancora il disappunto per quanto accaduto, rivendicando il giusto ruolo della più obbiettiva e libera informazione.
Pur ricordando spesso di trovarmi nella terra che a suo tempo votò per la monarchia e non per la repubblica.
Rimango anche soddisfatto di quanto l’accaduto mi abbia consentito di raccogliere dal basso tra gente comune destinata alle attese”.