Un reporter avrebbe diffuso la password per decripitare i file, ma per il quotidiano britannico è “un’assurdità”

WikiLeaks denuncia “cyber-attacco” del Guardian

WASHINGTON (Usa) – Dietro l’attacco informatico all’archivio di WikiLeaks, che contiene migliaia di documenti riservati della diplomazia statunitense, c’è il quotidiano britannico Guardian. Lo afferma lo stesso sito fondato da Julian Assange, in un messaggio di 1.600 parole postato su Twitter. WikiLeaks accusa un giornalista del Guardian di aver divulgato in un libro la password necessaria per decriptare i file.
Secondo il sito specializzato nella rivelazione di documenti segreti, la diffusione della password ha reso vano “il prezioso lavoro” fatto dai redattori di WikiLeaks nel pubblicare i documenti. Secca la smentita del quotidiano britannico che ha definito una “assurdità” le accuse del sito di Assange. Ieri, WikiLeaks ha denunciato di essere stato fatto bersaglio di un attacco informatico, poco dopo aver diffuso altre migliaia di dispacci diplomatici americani.
“WikiLeaks.org è oggetto in questo momento di un cyber-attacco”, ha riferito il sito. Il messaggio su Twitter contiene un link verso il sito cablegatesearch.net, sul quale è possibile consultare le copie dei dispacci diplomatici che Wikileaks ha già diffuso. Gli Stati Uniti avevano denunciato la divulgazione da parte di WikiLeaks di nuovi documenti confidenziali, affermando che questo comportamento “mette in pericolo la sicurezza delle persone”.
Secondo il quotidiano “New York Times” in alcuni degli ultimi 133.887 dispacci diffusi nell’ultima settimana da WikiLeaks compaiono i nomi delle persone che avevano parlato sotto anonimato ai diplomatici americani.

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