TARANTO – Il gup del tribunale di Taranto, Pompeo Carriere, ha accolto la richiesta di rimessione del processo presentata dall’avvocato Franco Coppi, difensore di Sabrina Misseri, ed ha sospeso l’udienza preliminare per l’omicidio di Sarah Scazzi, rinviandola al 10 ottobre prossimo. Nel contempo il gup ha disposto la trasmissione degli atti alla Cassazione, della quale attenderà la decisione sulla richiesta di rimessione del processo.
“L’abnorme interesse mediatico” sviluppatosi attorno alla vicenda dell’omicidio di Sarah Scazzi “non può essere considerato esclusivamente fenomeno di rilevanza sociologica o di costume”, ma ha contribuito a generare “anche un pesantissimo condizionamento ed inquinamento dell’attività inquirente e giurisdizionale”. Lo scrivono, infatti, i difensori di Sabrina Misseri, gli avvocati Franco Coppi e Nicola Marseglia, nella richiesta di rimessione per incompatibilità ambientale, con sospensione del processo in corso, presentata ieri nell’udienza preliminare e accolta dal gup del Tribunale di Taranto, Pompeo Carriere.
Sulla richiesta deciderà ora la Cassazione. L’interesse mediatico, scrivono i legali di Sabrina, è stato “ulteriormente alimentato dalle manifestazioni ed espressioni dell’opinione pubblica locale”. Tutto questo ha contribuito a “generare non solo un clima di aperta intolleranza nei confronti di Sabrina Misseri e di Cosima Serrano, che ovviamente pregiudica la serenità del processo”. Inoltre, il “pesantissimo condizionamento ed inquinamento dell’attività inquirente e giurisdizionale” è da riferirsi ormai “al Tribunale di Taranto in ognuna delle sue componenti”, ed è “talmente grave e radicato da non poter essere rimosso se non attraverso la rimessione del processo ad altra sede giudiziaria”.
Alla sbarra compaiono 13 imputati. Cosima Serrano e Sabrina Misseri, zia e cugina della vittima, sono accusate, in concorso tra loro, di omicidio e sequestro di persona e, insieme a Michele Misseri (marito di Cosima) e a un fratello e un nipote di quest’ultimo – Carmine Misseri e Cosimo Cosma – anche della soppressione del cadavere.
Il corpo di Sarah venne gettato in un pozzo-cisterna in contrada Mosca, nelle campagne di Avetrana. Tra gli imputati ci sono anche quattro avvocati, accusati a vario titolo di favoreggiamento personale, intralcio alla giustizia, soppressione di atti veri e infedele patrocinio, e quattro presunti favoreggiatori. Questi ultimi sono parenti o conoscenti di Giovanni Buccolieri, fioraio di Avetrana che a distanza di mesi dall’omicidio raccontò agli inquirenti di aver visto, il 26 agosto 2010, Cosima costringere in strada Sarah a salire a bordo della sua auto, e due giorni dopo ritrattò tutto sostenendo che era stato un sogno.
Grande ressa di curiosi e giornalisti, all’ingresso del palazzo di giustizia di Taranto, per l’udienza preliminare del processo per l’omicidio di Sarah Scazzi. Tra i primi ad arrivare, Michele Misseri, zio di Sarah, accompagnato dal suo legale, Armando Amendolito e il nipote Cosimo Cosma, entrambi accusati della soppressione del cadavere della quindicenne. Alla spicciolata stanno arrivando i difensori degli imputati, in tutto 13.
In aula, dinanzi al Gup, Pompeo Carriere, sono presenti tra gli altri i genitori di Sarah, Concetta Serrano e Giacomo Scazzi, e il fratello della 15enne, Claudio. Tra gli imputati ci sono Cosima Serrano e Sabrina Misseri, accusate del delitto, Michele Misseri, suo nipote Cosimo Cosma e due dei quattro avvocati imputati, Vito Russo junior ed Emilia Velletri.
In tempi diversi, sia Cosima e Sabrina, queste ultime le uniche detenute, sia i parenti di Sarah sono stati fatti entrare in aula da un ingresso secondario. Si prevede che i legali degli imputati solleveranno numerose eccezioni. E’ la prima volta che Sabrina Misseri si trova faccia a faccia con il padre Michele dopo che questi la accusò del concorso nell’omicidio il 15 ottobre 2010, determinandone l’arresto.