Giornalista pubblicista, era il fotografo del basket. Il 26 luglio scorso aveva compiuto 50 anni

Bologna piange il fotoreporter Luca Villani

Luca Villani

BOLOGNA – Il fotoreporter Luca Villani si è spento, stamani, a Bologna. Il 26 luglio scorso aveva compito 50 anni.
Giornalista pubblicista iscritto all’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna dal 4 luglio 1983, collaborava da freelance con quotidiani e riviste di tutta Italia ed era fotografo ufficiale della Fortitudo Bologna.
Il basket, infatti, Luca ce l’aveva nel sangue, anche se con la stessa passione si occupava di spettacolo e di quanto altro gli chiedevano quotidiani importanti come la Repubblica e Il Resto del Carlino.
A trasmettergli la sviscerata passione per la pallacanestro e la fotografia era stato il padre Franco, che prima di lui aveva regalato allo sport bolognese le più belle immagini ed i più interessanti volumi mai realizzati. Di Luca rimarranno, oltre alle sue innumerevoli fotografie, i volumi “Io può” su Sasha Danilovic, “Eurokinder”, “Il mito della V nera”, “Il cammino verso la stella”.
Da tempo malato, gli ultimi mesi di vita li ha trascorsi nel reparto di cardiochirurgia dell’Ospedale Sant’Orsola. Mesi di malattia vissuti con grande dignità e con il sorriso che ha sempre riservato alla mamma Mirella, alla compagna Tilde ed ai figli Elena e Francesco.
I funerali si svolgeranno sabato mattina, alle ore 10.30,  nella Cappella della SG Fortitudo in Furla, in via San Felice.
La famiglia invita a devolvere offerte all’associazione onlus “Piccoli Grandi Cuori” che opera nel reparto di cardiochirurgia pediatrica del Sant’Orsola (informazioni e numeri di conto sul sito www.piccoligrandicuori.it).

Un commento:

  1. Daniela Caselli

    E’ Natale e non ho ricevuto la tua telefonata di auguri.
    E neanche il giorno del mio compleanno…non era mai successo, ma non ci ho fatto caso più di tanto…poi mi è venuto un dubbio e sono andata a cercarti su internet e così l’ho saputo.
    Non ci sei più amico di una vita intera e nessuno me l’aveva detto.
    Non so se mi sento più in colpa per averlo saputo adesso per caso o se sono più arrabbiata con te per non avermi detto che stavi male.
    Accidenti a te, dovevamo ancora raccontarci tante cose dopo quarant’anni di amicizia, di risate, di complicità. E adesso? Adesso mi sento più sola, ma penso che sei con Franco e con la nonna Paolina e ti senti al sicuro finalmente…non ci saranno più le nostre frasi sceme, i “ti ricordi quella volta a Milano Marittima”? Non ci saranno le telefonate in macchina mentre andavi in giro per lavoro. Sono rimasta un pò più sola e ti dico solo CIAO BIMBO, mentre ascolto “una donna per amico” di Battisti…ciao amico.
    Dany.

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