Il quotidiano “Al-Ahdath” stava per svelare i segreti del terrorista venezuelano Carlos “The Jackal”

Confiscate tutte le copie di un giornale sudanese

KHARTOUM (Sudan) – L’Eastern Africa Journalists Association (Eaja, l’associazione dei giornalisti dell’Africa Orientale)  ha condannato la confisca dei tutte le copie appena stampate del giornale “Al-Ahdath” dalle forze di sicurezza sudanesi. Lo rende noto “Information Safety and Freedom” sottolineando che questo è  l’ennesimo attacco contro i media indipendenti. Il sequestro riguarda l’edizione di domenica scorsa.
Secondo il capo redattore e proprietario del giornale, Adil al-Baz, gli agenti non hanno dato alcuna spiegazione. Sono entrati nella tipografia e hanno portato via i giornali. Il quotidiano sta pubblicando una serie di articoli sul terrorista venezuelano Illich Ramirez Sanchez, detto Carlos “The Jackal”, cioè lo sciacallo: “I giorni di Carlos a Khartoum”.
Sull’edizione di domenica era prevista l’intervista con alto funzionario del Sudan People’s Libaration Army Splm), il partito al governo nel neo-indipendente del Sud Sudan. Carlos, che salì alla ribalta del terrorismo internazionale per aver guidato nel dicembre 1975 il raid a Vienna contro il vertice dell’Opec. Furono presi decine di ostaggio. I morti furono tre. Aveva trovato rifugio a Khartoum ma il governo sudanese gli voltò le spalle e lo arrestò e lo consegnò ai francesi che lo condannarono all’ergastolo che sta scontando nella prigione di Clairvaux.
In molti si domandano cosa successe e perché i sudanesi cambiarono atteggiamento. Al-Ahdath si proponeva di svelare il mistero. Faruk Osman, segretario generale dell’Eaja, ha commentato duramente l’attacco: “La situazione in Sudan è preoccupante e chiediamo al governo di fermare l’assalto ingiustificato da parte delle forze di sicurezza sui mezzi di comunicazione indipendenti. I giornalisti devono fare il loro lavoro”.
In Sudan la libertà di stampa è prevista dalla Costituzione. Ciononostante diversi giornali sono stati chiusi. Qualche settimana fa due giornalisti incarcerati per aver scritto che un’attivista politica di opposizione è stata stuprata da due agenti delle forze di sicurezza.

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