“La firma è falsa”, tuona la sorella Paola contro il figlio Edoardo Perazzi, che replica: “Assurdo”

Oriana Fallaci: scoppia la guerra sul testamento

Oriana Fallaci

FIRENZE – Ci sarebbe una perizia ad attestare la falsità della firma sul testamento di Oriana Fallaci che nomina suo erede universale il nipote Edoardo Perazzi. Lo spiega l’avvocato Francesco Brizzi, legale della sorella Paola.

“Abbiamo depositato un esposto alla Procura della Repubblica di Firenze con allegati documenti e atti dai quali, a nostro parere, risulta evidente che il testamento di Oriana Fallaci non è quello che nomina Edoardo Perazzi suo erede universale”.

“Abbiamo visto il testamento – continua Brizzi – e subito sono nati i dubbi. Poi abbiamo ordinato una perizia di parte sul testamento e l’esito dell’esame parla di falsità della firma. Di fronte ad una verifica di questo tipo non potevamo che presentare un esposto”.
Brizzi è stato l’avvocato di Oriana Fallaci fino al 2004, poi il rapporto si è interrotto. Il contestato testamento porta la data del 21 agosto 2006. “Paola Fallaci – continua l’avvocato – non ha presentato un esposto per i soldi dell’eredità, ma è stata mossa dalla difesa dell’immagine di Oriana”.
“Trovo tutto questo assurdo”. Così Edoardo Perazzi, nipote ed erede universale di Oriana Fallaci, commenta l’esposto presentato dalla madre, e sorella della scrittrice, Paola, in cui si contesta l’autenticità della firma in calce al testamento della giornalista.
“Da tempo i rapporti con mia madre sono logori, ma confesso che non immaginavo ci si potesse spingere fino a questo punto, fino a mettere in discussione l’autenticità della firma sul testamento”, spiega a “Tgcom”.
“E’ sorprendente. Qui si contesta – continua – ciò che è avvenuto davanti a testimoni e avvocati. Tutto è dimostrabile, come del resto il mio lavoro, che porto avanti seguendo lo spirito e le volontà di Oriana. Per questo sono tranquillo”.
“Per il momento – conclude – mi sono imposto il silenzio. Con i miei legali abbiamo pensato di tenerci ben alla larga dalla logica del «purché se ne parli», ma al momento opportuno ci saranno molte cose da dire”.

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