Il tabloid del magnate avrebbe violato il cellulare di Milly Dowler, trovata morta in un bosco. E’ bufera

“Re” Murdoch nei guai: “spiata” una ragazzina uccisa

Rupert Murdoch

LONDRA – Il cadavere di una ragazzina di 13 anni si frappone tra Rupert Murdoch e il pieno controllo di BSkyB, la società operativa che gestisce l’intero sistema di trasmissione satellitare in Gran Bretagna, operazione che potrebbe cambiare il volto dei media nel Regno Unito.
La Gran Bretagna è sotto shock nell’apprendere che il cellulare di Milly Dowler, scomparsa nel marzo 2002 nel Surrey e ritrovata morta in un bosco dell’Hampshire sette mesi dopo, era stato violato da un detective del domenicale del gruppo Murdoch News of the World.
Il tabloid è da anni al centro di uno scandalo per aver intercettato cellulari di celebrità (attori come Sienna Miller e Jude Law, calciatori come Ryan Giggs, politici, membri della famiglia reale), mai però gente comune e, soprattutto, la vittima di un delitto.
Non solo News of the World aveva ascoltato i messaggi sul cellulare della ragazza mentre il suo corpo senza vita giaceva in una tomba improvvisata a 30 chilometri da casa: per far spazio nella segreteria telefonica intasata da chiamate dei genitori nel panico, li avevano cancellati, dando false speranze a mamma e papà Dowler che la figlia fosse viva e “solo” scappata di casa e interferendo con le indagini della polizia.
La bufera ha valenze politiche a pochi giorni dalla decisione del governo di David Cameron che dovrebbe dare luce verde all’ingresso di BSkyB nel gruppo Murdoch.
In Afghanistan Cameron si è detto “scioccato e indignato” e pronto a condannare le “vergognose” accuse se si confermeranno autentiche. Cameron ha ha chiesto alla polizia di indagare “nel modo più vigoroso possibile, senza paura o interferenze” ma escluso che il caso Milly debba influire sui piani di Murdoch.
“Sta al sottosegretario alla cultura media e sport Jeremy Hunt decidere su BSkyB senza intromissioni di nessuno”, ha detto Cameron.
Lo scandalo sfiora Downing Street perché Andy Coulson, vicedirettore di News of the World al tempo del caso Milly, è stato per anni l’uomo immagine del primo ministro e fino a gennaio il portavoce.
Rebekah Brooks, l’amministratore delegato di News International, pupilla e confidente di Murdoch, era all’epoca la direttrice del domenicale. Il capo dell’opposizione laburista Ed Miliband ne ha chiesto oggi le dimissioni.
“Non c’entro e non lascio. E’ inconcepibile che avessi a che fare con il caso Milly”, ha scritto la Brooks, in una email ai dipendenti di News International, mentre Simon Greenberg, portavoce del gruppo, ha fatto sapere che la ‘rossa’ salita in pochi anni da un posto di segretaria di News of the World al timone del più potente gruppo editoriale ha la “fiducia completa” del boss.
Finora News International aveva sostenuto che le intercettazioni erano state l’opera di singoli individui, ma Greenberg ha annunciato che il gruppo è pronto a fare mea culpa con i genitori di Milly, una volta appurata la veridicità delle accuse.
E intanto c’é chi teme che il caso Milly sia la punta dell’iceberg. “La verità è che hanno intercettato centinaia di gente comune”, ha detto al Financial Times Brian Cathcart, professore di giornalismo alla Kingston University: “Madri, padri, bambini, avvocati, vittime di delitti, famiglie in lutto. Le intercettazioni erano uno strumento a cui i giornalisti non sapevano resistere. Lo scandalo – ha detto oggi Miliband – è “una macchia per il nostro giornalismo”.

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